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VIVA VERDI

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Giuseppe Verdi genio musicale, compositore straordinario, operista inimitabile, il più grande musicista italiano del suo tempo e tra i più celebrati di tutti i tempi è anche costruttore della storia italiana, non solo musicale, protagonista del Risorgimento e senatore nel primo parlamento dell’Italia unita. Giuseppe Verdi, tra i Padri della Patria, racconta una bella storia italiana che non conosce oblio, al pari della sua musica immortale. L’attaccamento degli italiani al compositore è anche raccontato dal fatto che per decenni, prima del passaggio all’euro, la sua immagine è circolata sulla banconota da mille lire, simbolo del miracolo economico italiano. Se il mondo operistico internazionale parla italiano, molto si deve a Verdi che va considerato parte della nostra memoria nazionale. E’ in considerazione di ciò che il Ministero della Cultura si è reso promotore di una importante iniziativa volta a salvaguardare e tutelare Villa Verdi, la casa divenuta museo, che Giuseppe Verdi acquistò nel 1848 a Sant’Agata di Villanova d’Arda in provincia di Piacenza, dove visse per molto tempo e compose Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata. La casa, finita in vendita per traversie familiari, rischiava di disperdere un patrimonio prezioso, fin quando  il ministro Gennaro Sangiuliano si è attivato per acquisirla nel patrimonio storico e artistico dello Stato, con la collaborazione di  tutti i teatri lirico sinfonici  che finanzieranno in parte l’acquisizione della villa, per farne un luogo della memoria e dell’identità collettiva nazionale. Il progetto VIVA VERDI prevede un ciclo di rappresentazioni di musiche e opere verdiane che si svolgerà da febbraio a giugno per sostenere l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura in media partnership con la RAI. Il primo concerto si terrà a Bologna il 26 febbraio e sarà trasmesso in diretta da Rai Cultura e successivamente da Rai 3 e Rai Storia. Nascerà una Fondazione di cui faranno parte il MIC e la Regione Emilia Romagna che gestirà Villa Verdi e il patrimonio culturale in essa custodito, promuovendo un itinerario verdiano per visitatori italiani e stranieri. Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, il Direttore di Rai Cultura Silvia Calandrelli     e il Maestro Beatrice Venezi, Consigliere per la Musica del ministro.

Gennaro Sangiuliano

Ministro, come raccontare Giuseppe Verdi agli Italiani all’estero?

Giuseppe Verdi non è stato soltanto un eccezionale, straordinario, celebratissimo compositore di musica, ma è stato anche un protagonista del Risorgimento italiano. Verdi è, insieme a Mazzini e Garibaldi, una figura rilevante dell’identità nazionale. E’ un dovere della nostra Repubblica onorarne la memoria, perché in questo modo si onora la memoria della nostra Patria.

L’obiettivo è rendere Villa Verdi un luogo della memoria aperto a visitatori italiani e stranieri?

Villa Verdi è un luogo straordinario da visitare, che custodisce momenti importanti ed emozionanti della nostra storia, ci sono una delle prime copie de I Promessi Sposi che Manzoni donò a Verdi e la lettera con cui il Conte Cavour lo invitava a candidarsi alle elezioni per entrare in Parlamento, il pianoforte dove ha composto opere straordinarie. Ogni cimelio di Villa Verdi ci rimanda alla storia.


Gianmarco Mazzi

Sottosegretario, il patrimonio culturale e operistico italiano è motivo di orgoglio per i nostri connazionali all’estero

Gli Italiani all’estero sono ambasciatori del nostro made in Italy e dei vari mondi per i quali siamo conosciuti e riconosciuti. Tra questi mondi c’è certamente l’opera e il canto operistico che speriamo entri presto a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità. E’ nostro compito trasferire alle nuove generazioni la conoscenza di questi ambiti particolari e per questo il nostro Governo sarà molto attento anche al racconto nel mondo del nostro patrimonio culturale musicale. La musica e l’opera in particolare, rappresenta il momento in cui l’Italia è stata più importante, in ambito culturale, rispetto al resto del mondo. Avremo grande attenzione per la divulgazione che rappresenta anch’essa per noi un interesse nazionale, al fine di riuscire a far percepire all’estero il giusto peso culturale dell’Italia.

Avvicinare tutti alla musica anche operistica è un obiettivo da realizzare come?

Cercheremo di rafforzare il rapporto con le nostre comunità italiane all’estero, dove ci sono persone della terza, quarta, quinta generazione di italodiscendenti, alle quali parleremo intensificando il rapporto con i nostri Istituti di Cultura all’estero. Sono personalmente impegnato a sensibilizzare e a invitare gli artisti italiani, anche di musica pop, a utilizzare la rete dei nostri Istituti di Cultura, affinchè si consolidi la relazione tra l’Italia e le sue comunità sparse per il mondo anche attraverso la musica.

Silvia Calandrelli

Qual è il ruolo della RAI nel racconto della cultura italiana alle comunità italiane che vivono all’estero?

La RAI ha una grande responsabilità perché la cultura italiana è patrimonio dell’umanità. La televisione pubblica ha un ruolo molto importante, nello specifico in questa iniziativa del VIVA VERDI poter renderlo davvero nazionale e internazionale è un privilegio. Sarà un racconto internazionale di uno straordinario compositore che ha dato tantissimo al nostro Paese e che ancora oggi è rappresentato in tutto il mondo. Abbiamo la responsabilità di far conoscere questa iniziativa agli italiani all’estero e alle nuove generazioni.

C’è il rischio che la musica operistica non arrivi a tutti?

La cosa più importante è continuare a trasmetterla, è la lingua del nostro Paese e siccome è apprezzata in tutti i teatri del mondo, non possiamo trascurare gli Italiani nel mondo che è giusto si approprino della propria lingua e la ritrovino anche attraverso la grande opera italiana.

Il concerto che apre il programma di rappresentazioni sarà trasmesso da Rai Cultura e Rai 3 e da Rai Storia che lo racconterà con uno speciale. E Rai Italia?

Lo chiederemo al responsabile di Rai Italia perché essendo un’iniziativa che ha un valore per il patrimonio nazionale, sarebbe opportuno trasmetterla il più possibile. Se ci saranno le condizioni tecniche, i diritti per poterlo trasmettere anche all’estero, sarà un importante e significativo evento anche per gli Italiani all’estero. Il grand tour verdiano sarà presidiato anche da Rai Web, perché stiamo davvero parlando della lingua nazionale del Paese.

Beatrice Venezi

Maestro, la musica è una lingua senza confini ma quanto è importante il racconto della musica italiana alle comunità italiane all’estero?

C’è una grande conoscenza e un grande amore da parte delle comunità italiane all’estero per la musica italiana, per l’opera lirica e anche per il repertorio sinfonico. Gli Italiani all’estero hanno un attaccamento alla nostra musica e alla nostra identità forse anche maggiore di quello che abbiamo nel nostro Paese. Ogni volta che sono all’estero incontro sempre le comunità italiane che mi ricevono con grande gioia e sostegno durante i miei concerti ed è per questo che  considero questa relazione con i nostri connazionali estremamente forte e significativa.

Pensa ci sia adeguata conoscenza della musica verdiana?

C’è una grandissima conoscenza della musica verdiana in tutto il mondo, non soltanto all’interno delle comunità italiane ma anche nel resto del pubblico internazionale che ha una formazione e un apprezzamento nei confronti dell’opera lirica italiana e degli artisti italiani che vengono riconosciuti come portatori un know how specifico. C’è grandissima conoscenza dell’opera di Verdi e di tutta l’opera italiana. Dovremmo forse lavorare ancora di più per promuovere la conoscenza interna al nostro Paese e poi essere forti e consapevoli nel portare fuori questo grande patrimonio.

Con iniziative come VIVA VERDI?

Iniziative come queste ci riconnettono con le nostre grandi radici e quindi anche con la nostra identità nazionale.

 Giuseppe Verdi musicista e padre della Patria?

Verdi è stato un uomo capace di creare rapporti profondi con la società del suo tempo, attraverso la sua storia, la sua musica, la sua arte, attraverso il suo esempio. Ebbe un ruolo storicamente molto importante perché le sue opere portavano in scena valori fondamentali della nuova e nascente società risorgimentale come l’indipendenza e l’identità nazionale, ma anche la bellezza come tratto distintivo di specificità culturale, quello che rendeva e rende ancora oggi gli Italiani popolo del bello e del canto.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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