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Nicola Maccanico racconta come Cinecittà incontra i videogames

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A Cinecittà, nei mitici studi cinematografici famosi in tutto il mondo per l’immagine iconografica legata a film che hanno segnato la storia del cinema mondiale, arrivano i videogames con un Festival, Rome VideoGameLab, che dal 4 al 7 novembre esplorerà il rapporto tra umano e digitale. Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Istituto Luce Cinecittà, presenta due mondi apparentemente distanti ma già uniti nel presente e nel futuro.

Cinecittà e i videogames. Che incontro è?

E’ un incontro di grande prospettiva perché il mondo dei videogames si sviluppa, guarda ai giovani, si contamina con la realtà della produzione cinematografica e seriale. Il videogame ha intrapreso un percorso che è quello intrapreso da Cinecittà ed è qui che ci incontriamo, perché Cinecittà vuole diventare un hub di riferimento per il mondo della produzione, per le nuove tecnologie e quindi anche un luogo dove i videogiochi devono trovarsi a proprio agio.

L’AD di Cinecittà come accoglie RomeVideoGameLab?

Con un saluto che è sia simbolico che industriale, perché è molto importante, igtn tutto il percorso che stiamo sviluppando per Cinecittà, creare una connessione con il presente e con il futuro. Questo è un luogo che ha un marchio meraviglioso, collegato alla storia del cinema e al dopoguerra, un momento di ripresa e crescita che ha contraddistinto un’epoca. La sfida di oggi è cercare di replicare quella stagione con una logica contemporanea, facendo in modo che il marchio, gli studi, il luogo, l’azienda siano all’altezza delle sfide del mercato eurovisivo.

Cosa racconta il mondo dei videogiochi?

E’ il mondo del futuro, perchè si rivolge ai più giovani, ma non solo a loro ma anche perché tutte le tendenze, le mode, le attività prospettiche da un punto di vista artistico, trovano il loro seme iniziale nei videogiochi. Ospitare un evento tanto rappresentativo per il mondo dei videogiochi, è il modo con cui Cinecittà abbraccia il futuro in una delle sue forme. C’è inoltre un tema strutturalmente più industriale, in quanto il futuro dei videogiochi sarà sempre più sovrapposto con il mondo dell’audiovisivo. Gli Studi oggi sono luoghi che hanno grandi possibilità di sviluppo, ci sono più produzioni in quanto c’è più domanda di contenuti, ma anche perché negli Studi, grazie all’evoluzione delle nuove tecnologie, si possono fare molte più cose. La virtual reality consente di utilizzare questi spazi per girare un film intero. Il mondo degli studi cinematografici abbraccia la realtà virtuale che a sua volta nasce dal mondo dei videogiochi. C’è un legame industriale ideale.

L’internazionalizzazione dell’Italia passa anche attraverso la valorizzazione di questo settore?

Assolutamente sì. La valorizzazione dell’Italia passa in modo particolare attraverso la valorizzazione dell’industria creativa e culturale e i videogiochi ci rientrano a tutti gli effetti. I nostri sviluppatori, i nostri esperti e i nostri ragazzi hanno tutto per lavorare nel mondo, per conquistarlo e per svolgere un ruolo rilevante nell’universo del gaming. Noi dobbiamo sostenerli, dar loro possibilità di crescere, di capire le opportunità che ne derivano e da questo punto di vista sviluppare l’internazionalizzazione del nostro Paese.

Cinecittà ha un glorioso passato e l’ambizione di costruire un grande futuro. Come si sta preparando?

Cinecittà rappresenta la storia dell’industria audiovisiva italiana e mondiale, ha un presente solido perché già oggi ospita importanti produzioni, ma ha tutte le possibilità per crescere e per diventare nuovamente uno Studio all’avanguardia europea. Stiamo facendo un lavoro di grande programmazione di investimenti per far crescere la capacità produttiva di questo sito e per evolvere la tecnologia già in esso presente. La virtual reality è un aspetto fondamentale per gli Studi di domani e anche di oggi, la cureremo e potenzieremo, lavorando sempre sulla ecosostenibilità. Avremo presto una Cinecittà più grande, più tecnologica e più verde.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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