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Pasqua d’autore: arte, poesia e pasticceria

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Un atelier romano di arte pasticciera restituisce, in ogni periodo ma soprattutto a Pasqua, un’esperienza immersiva nella cultura, creatività, genialità, passione per l’arte e la letteratura, per terre e luoghi lontani e per il gusto, non solo estetico ma sensoriale, di dolci realizzati come trasposizioni di opere d’arte. Uova di Pasqua artistiche che potrebbero essere esposte al MOMA, torte realizzate ispirandosi a opere, immagini, costruzioni, fotografie, abiti e poesie, dolci che raccontano artisti, crostate, iconica quella della bambina con il palloncino rosso di Banksy, che divulgano messaggi.

Walter Musco è un concentrato di talenti tra loro dialoganti che fa incontrare mondi diversi, moltiplica esperienze e crea un nuovo tipo di arte, la pasticceria artistica e metafisica, che si fa occasione di incontro culturale tra chi la realizza, chi la regala e chi la assaggia. È il genio italico, che non rimane chiuso nei suoi confini culturali ma viaggia, osserva, studia, torna a Roma e crea. Alcuni artisti, Pollock, Fontana, Manzoni, Burri, Banksy, movimenti architettonici, il Bauhans tedesco degli anni ’20, diversi registi, Fellini, Sordi, Antonioni,  qualche opera letteraria, Dona Flor e i suoi due mariti, diventano ispirazione ed essenza di dolci esposti in vetrine preziose come teche, che non offrono solo la dirompenza dell’immagine artistica riprodotta fedelmente, ma una ricerca di ingredienti e materie prime che sono esse stesse racconto.

Fondazione Osservatorio Roma e America Oggi incontrano Walter Musco, gallerista, esperto di orologi, studioso di Diritto Internazionale, cuoco del Gambero Rosso e oggi pasticciere d’arte.

Ogni storia ha un incipit, la sua come comincia?

A 18 anni avevo già una società che vendeva orologi, dalla collezione di Swatch firmata da Keith Harring, un artista della Pop Art, a orologi più importanti. Mi sono laureato in Scienze Politiche, ho viaggiato molto ma la mia storia con l’arte comincia nel 1997, in una galleria che apro a Roma, in via Giulia. L’arte è per me, da allora, compagna di vita.

Quali sono gli artisti che predilige?

Mi sono appassionato fin da piccolo alla Pop Art, un’arte immediata e molto comprensibile, ho conosciuto Mimmo Paladino, Kiki Picasso e altri artisti italiani e internazionali. Amo tutto ciò che è astratto e concettuale ma non prediligo il figurativo.

La galleria d’arte in via Giulia, uno dei luoghi iconici di Roma, che esperienza racconta?

Era una galleria in cui vendevo arte non europea né eurocentrica ma del Sud del mondo, arte tribale africana, del Sudest asiatico, con pitture aborigene di artisti molto importanti, esposti nei musei  e in collezioni private. Ho girato il mondo, conosciuto e frequentato enti culturali, ambasciate, musei e incontrato antropologi, etnologi, sociologi.  Ho gestito la galleria in anni che sono stati per me molto formativi.

L’incontro realizzato tra arte contemporanea e pasticceria sa di poesia. Come ci è arrivato?

Cercando di trasmettere le mie passioni, rendendole condivisibili, sopra e dentro le mie torte e attraverso le  Uova di Pasqua.

Chi entra nel suo atelier d’arte pasticciera cosa trova?

Un omaggio all’arte, in un luogo diverso dalle pasticcerie comunemente intese, arredato con teche da gioielleria all’interno delle quali si trovano dolci e uova di Pasqua che raccontano grandi artisti. Le prime uova le ho realizzate 10 anni fa ed erano un primo, timido omaggio ad artisti come Lucio Fontana, con il richiamo al concetto spaziale dei suoi famosi tagli, a Piero Manzoni, riferimento in seguito rafforzato dalla creazione di una torta dedicata a lui e agli Achromi, le sue famose tele monocolore, ma anche al cinema, perché, con l’utilizzo della tecnica artistica dello stencil, ho realizzato uova che raffiguravano i volti dei grandi registi italiani, Fellini, Antonioni, Sordi e altri. Il pubblico reagì con grande interesse a quella che era una assoluta novità, perché il regalo aiutava a intavolare una chiacchiera, a creare un dialogo con la persona alla quale l’uovo si donava. La fantasia galoppante mi ha portato a ispirarmi anche alla letteratura, al design, alla musica, a un concetto di arte più esteso e vario, realizzando uova sempre più strutturate a livello tecnico, con una cioccolateria molto complessa.

Come sceglie le opere da riprodurre?

La scelta è legata ai miei gusti personali, alcuni artisti, scrittori, musicisti sono molto famosi, altri meno, sono personaggi di nicchia che non tutti conoscono o comprendono. Scelgo con criteri personali e intimi, non legati a considerazioni di tipo commerciale ma al desiderio di divulgazione e condivisione di quella straordinaria emozione che è l’arte. Cerco di interpretare il mio lavoro di pasticciere in modo più ampio rispetto al puro e semplice abbinamento di uno o più ingredienti che possano star bene insieme, per superare gli schemi precostituiti, cercando di dare spessore e valore ai dolci che realizzo.

Ogni uovo artistico ha una sua presentazione, uno storytelling?

Io preferisco che chiunque entri nella mia pasticceria, indipendentemente dalla sua competenza artistica e culturale, colga l’emozione trasmessa da ciò che vede. Ottenere l’attenzione e suscitare la curiosità del pubblico, non facendo ricorso a provocazioni o  ad altre suggestioni becere, è già una cosa molto significativa. Il pubblico è vasto e vario, c’è chi conosce l’arte nelle sue differenti forme, ci sono architetti che acquistano le torte realizzate in omaggio al Bauhaus, un movimento architettonico tedesco degli anni Venti, galleristi, professori di arte, esperti di moda. Due anni fa ho realizzato 3 uova di Pasqua ispirate agli abiti di un couturier romano, indossati da tre modelle che sfilarono alla mostra sulla moda, accompagnate da uova che riprendevano i loro abiti.

Cosa intende per pasticceria metafisica?

In realtà la definizione è stata coniata da altri, non da me. Quando decido di realizzare un uovo o una torta, lo faccio solo per il gusto e il desiderio di fare un omaggio all’opera d’arte, di letteratura o musicale che mi colpisce. In pasticceria oggi ho una torta storica, in omaggio a Jackson Pollock e all’Action Painting, arte dello sgocciolamento e alla pittura di movimento e di azione che era caratteristica di Pollock; ho una torta  in omaggio al Bauhaus, color grigio chiaro, un color cemento con una mezza luna netta, un mezzo cerchio in placca di cioccolato nero e un quadratino in alto a destra, richiamo al simbolo del Bauhaus, omaggio all’architetto Walter Gropius. Poi c’è un omaggio a Jorge Amado e al suo famoso libro “Dona Flor e i suoi due mariti”, con una torta la cui estetica richiama il Brasile e il colore del legno brazil, con un cerchio di cioccolato graffiato che ricorda la corteccia del legno, e il contenuto della torta è in cioccolato brasiliano e cremino alla noce pecan che è un frutto secco del Brasile. L’aspetto estetico e ingredientistico fa “dama” e centra il tema a cui si ispira. La novità di quest’anno è una torta omaggio ad Alberto Burri e al “Gran Cretto” di Gibellina, una delle opere di Land Art più famose al mondo che si trova nella piccola cittadina siciliana di Gibellina. E’ una torta che ho realizzato avvalendomi di una azienda che ha prodotto uno stampo tridimensionale, con le stampanti 3D, da cui ho ottenuto lo stampo in silicone alimentare che mi ha permesso di riprodurre una sezione del Gran Cretto di Gibellina. Gli ingredienti della torta, il gelso e la mandorla, sono legati alla Sicilia per un aspetto estetico che quadra con il contenuto ingredientistico della torta, con un  richiamo a un luogo che non esiste più nella sua forma originaria  ma che l’eleganza concettuale e materica del Gretto ha reso immortale. C’è tanta progettualità e ricerca dietro un lavoro che non è solo di tecnica pasticciera, ma si propone di realizzare una torta che possa avere una coerenza tra esterno e interno, tra idea, filosofia e ingredienti.

Il suo atelier d’arte pasticciera è in una zona tutt’altro che centrale. Può essere un valore aggiunto, come canale divulgativo di arte che arriva a tutti?

La mia pasticceria non si trova nel centro di Roma, ha una clientela che abita sull’Appia Antica e sull’Ardeatina ma si rivolge anche alla platea più popolare di Tor Marancia, che negli anni è stata rivalutata con il contributo di artisti di street art che hanno riqualificato le facciate degli stabili di edilizia popolare con le loro opere, murales davvero belli che vengono visitati con tour organizzati. Ciò significa che quando si deve comunicare qualcosa, di bello o di buono, il luogo, nella sua maggiore o minore centralità, non è importante. La cosa fondamentale è che ci sia un contenuto da comunicare.

I suoi dolci traggono ispirazione anche dalla musica?

Certamente, ci sono uova omaggio alla musica e oggi ce n’è uno dedicato a un gruppo tedesco che fa musica industriale, gli Einsturzende Neubauten, una musica che sembra terribile al primo ascolto ma che poi conquista. A Nick Cave e Kylie Minogue, insieme nella bellissima canzone “Where the wild roses grow” è dedicato un uovo totalmente nero, con delle rose rosse e un sasso, perché la storia è triste. La nuova torta che sto per realizzare, e che uscirà a metà aprile, sarà un omaggio alla moda, a David Bowie e a Yohji Yamamoto, uno stilista giapponese che realizzò gli abiti che Bowie indossò in alcuni concerti.

 La bambina con il palloncino rosso di Banksy, lo straordinario street art, come è diventata una crostatina?

Qualche mese fa sono andato con i miei figli al Chiostro del Bramante a visitare la mostra di Banksy. Ho comprato il catalogo dell’esposizione che abbiamo sfogliato insieme e ho pensato di riprodurre una crostatina con la bambina con il palloncino rosso, una immagine diventata iconica. La bambina che Banksy ha disegnato è siriana e in considerazione di ciò, ho realizzato una crostatina che richiama un dolce siriano a base di datteri e acqua di rose, è una frolla con all’interno un pan di Spagna bagnato con acqua di rose e datteri medjoul, molto opulenti, carnosi che vengono semplicemente tagliati perché sono talmente maturi che sembrano quasi una marmellata. La crostatina viene coperta con un cerchio in frolla su cui realizzo uno stencil con un cuoricino, un filo e una manina. E’ un omaggio all’opera di Banksy.

C’è un catalogo delle uova e dei suoi dolci artistici?

Ci sono immagini, scatti importanti e foto impattanti realizzati da un fotografo romano che si occupa di food e che sono visitabili sul sito pasticceriawaltermusco.it

Se dovesse dedicare un dolce ai nostri connazionali che vivono all’estero, a quale artista si ispirerebbe?

Ho omaggiato molti grandi artisti italiani, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, nomi che hanno fatto l’arte italiana e mondiale, ispirando correnti e artisti in giro per il mondo. C’è l’imbarazzo della scelta perché l’arte contemporanea ha tanti richiami ad artisti italiani degli anni ’40, ’50, ’60 e ’70. Il genio italiano è inimitabile e ha ancora tanto da raccontare.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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