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Gabriele Basilico in mostra a Roma

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Fotografie per raccontare Roma, letture originali e riletture di una città storica sempre contemporanea a se stessa. Gabriele Basilico, maestro della contemporaneità raccontata attraverso la fotografia è in mostra al Museo Nazionale Romano, nella sede di Palazzo Altemps. Gabriele Basilico. Roma è una grande retrospettiva che rende omaggio all’artista in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla nascita. Appassionato narratore di grandi città nel mondo, Basilico ha raccontato Roma non solo con le suggestioni legate alla sua monumentalità, ma con vedute nuove e visioni innovative tra archeologia e architettura contemporanea.

Una selezione di scatti realizzati tra il 1985 e il 2011, commissionati a Gabriele Basilico per venti campagne pubblicitarie, costituiscono il nucleo centrale di una mostra che si inserisce armoniosamente negli spazi di Palazzo Altemps. Scatti potenti raccontano la città in modo non stereotipato, in un dialogo tra passato e presente. Le architetture imponenti, i templi, gli archi, i palazzi storici, gli edifici moderni, le automobili, con l’artista Basilico tutto è racconto.

Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Edith Gabrielli, Angelo Piero Cappello, Giovanna Calvenzi, Matteo Balduzzi.

Edith Gabrielli

Direttrice delegata Museo Nazionale Romano

Chi è stato Gabriele Basilico?

Gabriele Basilico è stato uno dei grandi maestri della fotografia italiana, un artista di livello internazionale.

La mostra a Palazzo Altemps racconta la sua opera ma anche Roma…

La mostra si concentra sul lavoro svolto da Basilico negli anni, sulla città di Roma. È una selezione estremamente accurata che rende conto di numerosi progetti realizzati tra il 1985 e il 2011. Gli scatti riescono a dare il senso complessivo dell’attività del grande fotografo nella nostra città.

Basilico come ha letto Roma?

Basilico ha una formazione da architetto, guarda con attenzione alla città di Roma e si interroga sul rapporto tra la città e la sua storia, in particolare tra Roma e l’antichità. Da architetto sente che l’antichità costituisce talvolta un blocco allo sviluppo della città e un freno allo sviluppo  dell’architettura contemporanea. Attraverso le sue inquadrature, l’artista ci fa capire come vede le periferie, luoghi sgombri da una eredità pesante. La periferia rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo dell’architettura e della città nel suo complesso.

Qual è stato il suo giudizio complessivo su Roma?

Il giudizio è complesso e articolato, c’è lo sguardo indagatore di un grande artista che capisce la grandezza della città e del suo passato ma vede anche i suoi limiti e si interroga sul suo futuro.

La narrazione di Basilico su Roma come dialoga con gli spazi di Palazzo Altemps?

È stato un progetto di allestimento molto curato, con cui si è voluto dare un grande equilibrio alla presenza degli scatti di Gabriele Basilico con gli ambienti di Palazzo Altemps. Si è rispettato il rapporto e l’attenzione spaziale, una delle linee guida della poetica di Basilico.

Il Museo Nazionale Romano si apre a una mostra fotografica che racconta Roma…

Credo che il Museo Nazionale Romano sia Roma. Per un museo tanto importante, la missione è chiara ed è quella di preservare e raccontare il passato, riflettere sul presente e soprattutto sul futuro di questa città.

Angelo Piero Cappello

Direttore Direzione Generale Creatività Contemporanea

La mostra è un omaggio a Gabriele Basilico ma anche a Roma?

La mostra omaggia la figura e l’opera di Gabriele Basilico, artista straordinario, a ottant’anni dalla nascita. L’anniversario ci consente di rileggerlo con una chiave nuova che lo sottrae alla vulgata di Basilico come narratore delle città industriali e post industriali. La mostra racconta Roma, dove Basilico viene invitato dal tessuto architettonico della città, a ripensare il suo metodo.

Qual era il metodo Basilico?

Basilico era solito rappresentare la città con immagini delle architetture in città isolate e private di ogni presenza umana e di ogni altra presenza del passato. A Roma è invece costretto a rappresentare la città nel suo dinamismo interno che mette insieme tutto. Roma è una città che da sempre accoglie passato e presente in un continuo dialogo che diventa la cifra stilistica di un nuovo linguaggio e stile di Gabriele Basilico.

Basilico fotografa Roma…

Basilico interpreta Roma e la fotografa con uno stile nuovo che la mostra racconta. Gli scatti sono stati realizzati tra il 1985 e il 2011 In passato si è sostenuto che Basilico ha riprodotto le vedute di Piranesi su Roma, realizzate con le incisioni, con il nuovo strumento della fotografia. In realtà non è così perché quelle di Piranesi erano vedute di Roma, quelle di Basilico erano visioni su Roma.

Cosa c’è nelle visioni di Basilico su Roma?

C’è una progettualità insita che si esprime anche attraverso chiavi stilistiche assolutamente innovative.

Qual è il valore della ricerca che Gabriele Basilico ha realizzato su Roma?

Il grande valore di questa ricerca consiste nell’aver messo in discussione il suo metodo di rappresentazione e la sua cifra stilistica per adottare metodiche nuove. Basilico ha rappresentato le fratture tra passato e presente che ha sempre portato nelle sue fotografie sulle grandi città del mondo, Milano, Shangai, Rio de Janeiro, con il suo metodo. A Roma è costretto ad affrontare una ricerca nuova, uno studio diverso sulla possibilità di mettere in scena la città e le sue contraddizioni.

La pubblicazione che accompagna la mostra cosa aggiunge all’esposizione?

Non è un catalogo ma un libro fotografico edito da Electa che contiene molte più immagini di quelle esposte in mostra. La pubblicazione racconta un’idea di Basilico diversa da quella tradizionale ed esprime il senso profondo della mostra.

Giovanna Calvenzi

Responsabile Archivio Gabriele Basilico, curatrice della mostra e moglie dell’artista

Gabriele Basilico è stato uno dei più grandi narratori delle città nel mondo…

La città è sempre stato il tema preferito di Gabriele che ha indagato circa 150 diverse città del mondo. Su Roma non ha mai fatto un lavoro specifico ma ne ha realizzati tantissimi. In questa mostra abbiamo cercato di assemblarne una parte.

Il racconto su Roma realizzato da Basilico è uguale o diverso da quello fatto con le altre città?

È un lavoro diverso che Gabriele ha iniziato in modo professionale a metà degli Anni ’80 e che è continuato sempre in modo professionale fino al 2011. In questa mostra sono raccolti progetti diversi, realizzati per incarichi ricevuti da aziende, giornali, enti pubblici, suggestioni editoriali. È una Roma composita, frutto di tante indagini successive che non racconta il punto di vista di Gabriele Basilico sulla città, quanto tanti piccoli paesaggi, la cui somma diventa il racconto della città.

L’itinerario sul fiume Tevere che progetto è stato?

È il lavoro forse più compiuto, continuo e organico su Roma che Gabriele ha realizzato, un lavoro in linea con le altre indagini fatte in altre città. Era stato invitato dal Festival di Fotografia di Roma a realizzare un’immagine sulla città. Gabriele decise di seguire il corso del Tevere. A Palazzo Altemps abbiamo deciso di esporre una piccola selezione di questo progetto dedicato a Roma.

Roma è una città storicamente impegnativa. Gabriele Basilico quale lettura ne ha dato?

Gabriele era affascinato da Roma proprio in virtù della contemporanea presenza di storia e presente. Amava raccontare anche le periferie romane, perché la periferia è sempre stata uno dei punti di forza del suo lavoro, ma era molto affascinato da Roma archeologica. La mostra a Palazzo Altemps fa dialogare passato e presente. Le immagini di architettura che partono dagli Anni ’30 sono in relazione e dialogo con l’archeologia dei Fori, del Colosseo e di tutti gli scorci di Roma antica che Gabriele Basilico amava.

Matteo Balduzzi

Leggere il lavoro di Basilico e gli spazi di Palazzo Altemps che scelte di curatela ha comportato?

Basilico è un grande maestro, gli spazi di Palazzo Altemps sono splendidi per qualità architettonica, restauro e illuminazione. La curatela di questa mostra, condivisa con Giovanna Caldenzi, è stata un privilegio per me. Credo che il dialogo più forte tra lo sguardo contemporaneo e un palazzo intriso di storia, sia avere Gabriele Basilico a Palazzo Altemps, al di là delle singole soluzioni allestitive. Il progetto è stato complesso, tutto è stato pensato ad hoc per gli spazi del palazzo, ma il risultato è molto suggestivo.

Quanti scatti sono esposti?

Sessanta opere potenti e spettacolari, da cui traspare uno sguardo diretto e preciso che racconta la città.

Le foto sono di grande formato…

Si, un formato così ampio ci mette di fronte alla realtà in modo interessante. Se da una parte ci sembra realtà, dall’altro capiamo che è una rappresentazione e ciò ci fa interrogare su cosa abbiamo di fronte e su chi siamo noi.

Come sono le foto?

Sono molto nette nell’inquadratura che è sempre frontale, realizzate con grande qualità tecnica anche quando diventano stampe di 1,5 metri. Sono un oggetto realmente potente.

Basilico è stato chiamato a fotografare Roma per realizzare 20 campagne su commissione. Ma è davvero un discorso solo professionale?

Gabriele Basilico ha sempre amato Roma. Per un appassionato narratore di città come lui, Roma è la città delle città. Ha fotografato monumenti, singoli edifici, volumi, una complessità e una stratificazione di millenni che sicuramente lo ha attratto e affascinato.

Si può individuare un approccio milanese nella narrazione di Basilico su Roma?

Credo che Milano abbia insegnato a Basilico la capacità di guardare tutto, anche ciò che non è considerato bello. La sua  misura, la sobrietà, la capacità di guardare anche il brutto, si vede in questa mostra che ha una doppia natura. Accanto all’edificio isolato, spettacolare, archeologico c’è anche l’attenzione al tessuto con le foto degli acquedotti che si incrociano con la città novecentesca, le macchine parcheggiate davanti ai monumenti.

L’automobile davanti al Colosseo è una foto spettacolare…

La vista del Colosseo è molto arretrata, con un’auto parcheggiata. È un’immagine complessa, non è il Colosseo delle cartoline.

L’Archivio Basilico come si pone rispetto al Museo di Fotografia Contemporanea?

L’Archivio Basilico è uno dei patrimoni della fotografia italiana. Custodisce il lavoro realizzato da Gabriele Basilico sulle città, più di 150 nel mondo. Quarant’anni di racconto fotografico, capace di restituire uno stato della città di fine millennio, come nessun altro. Gabriele Basilico è stato anche uno dei protagonisti della costruzione del Museo di Fotografia, a cui ha donato stampe e che gli ha commissionato opere ora in Collezione. Il Museo conserva complessivamente oltre 1.200 stampe di questo artista straordinario, generoso e appassionato.

Gabriele Basilico. Roma è una mostra promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con il Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, il MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporaneae l’Archivio Basilico. Dopo Roma, la mostra proseguirà il suo viaggio negli Istituti Italiani di Cultura all’estero.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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