La fragilità delle identità contemporanee, uno dei grandi temi del nostro tempo, è rievocata nell’opera Theology of Collapse (The Myth of Past), vincitrice del MAXXI BVLGARI PRIZE. L’autrice è Monia Ben Hamouda, finalista con gli artisti Riccardo Benassi e Binta Diaw, nella quarta edizione di uno dei premi di arte contemporanea più prestigiosi al mondo. La lettura del nostro tempo è affidata anche all’arte contemporanea e alla sensibilità di artisti che esprimono la loro creatività, condividendo visioni e prospettive con cui interpretare la realtà. Il MAXXI BVLGARI PRIZE è una operazione culturale di ampio respiro internazionale, con Roma al centro di un progetto che coinvolge il mondo. Nato dalla collaborazione del MAXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo, con BVLGARI, brand del lusso italiano associato fin dagli esordi ad attività di tutela, valorizzazione e promozione dell’arte, il premio racconta una storia importante.
La finalità è ricercare artisti emergenti, scoprirli e sostenerli. La selezione di ciascuna edizione si articola su attività che si svolgono nell’arco temporale di due anni. Un team composto da esperti del settore, candida due artisti selezionati da ciascun componente. Una giuria di curatori e direttori museali seleziona i tre finalisti. L’opera vincitrice entra a far parte della Collezione permanente del MAXXI. La conclusione di ciascun percorso biennale, influisce sullo stato dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Il MAXXI BVLGARI PRIZE 2025 ha introdotto una menzione speciale al miglior progetto digitale. Il primo MAXXI BVLGARI TRIBUTE for Digital Art è stato assegnato all’artista Roberto Fassone per il progetto And WE THOUGHT.
Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Emanuela Bruni, Laura Burdese, Andrea Lissoni, Aliza S. Wong.
Emanuela Bruni
Presidente Reggente Fondazione MAXXI
MAXXI BVLGARI PRIZE cosa rappresenta per il MAXXI e per il mondo dell’arte contemporanea?
Il MAXXI BVLGARI PRIZE è un momento fondamentale per il MAXXI, il museo italiano delle arti contemporanee perché consente di gettare un’occhiata sul futuro. Insieme alla Fondazione Bvlgari selezioniamo le opere di giovani talenti italiani, li mettiamo in mostra per tre mesi e poi continuiamo a seguirli fino alla selezione finale.
Chi sceglie i tre finalisti?
La selezione è affidata a una giuria composta da critici e storici dell’arte internazionali.

Monia Ben Hamouda si è classificata prima. Chi erano gli altri finalisti?
Binta Diaw con l’opera Juroom Naar e Riccardo Benassi che ha realizzato ASSENZAHAH ESSENZAHAH.
Chi sono gli Amici del MAXXI e perché sono tanto importanti?
Gli Amici del MAXXI sono una sorta di Associazione di sostegno al MAXXI. La parte innovativa della società, trasversalmente rappresentata da grandi avvocati a medici, è essenziale per la vita e la riflessione sulla cultura contemporanea. In occasione della cerimonia di assegnazione del MAXXI BVLGARI PRIZE, abbiamo presentato Massimo Sterpi, eletto nuovo presidente degli Amici del MAXXI.
Laura Burdese
Deputy Ceo BVLGARI
L’Arte è da sempre presente nella storia di BVLGARI?
L’Arte è insita nel dna della nostra maison da oltre 140 anni. BVLGARI è una maison artistica, l’arte, l’immaginazione, la creatività senza frontiere è alla base di tutto quello che noi facciamo. Gioielli, orologi, profumi, accessori… BVLGARI è arte perfino nei nostri hotel. Chi ha avuto modo di percepire la maison nella sua creatività, sa che l’arte è sempre stata e sarà al centro di tutto.
Perché definisce il MAXXI BVLGARI PRIZE un viaggio straordinario?
È un viaggio straordinario iniziato nel 2017 che ci permette di dare visibilità e una piattaforma incredibile, a giovani talenti. Noi abbiamo un impegno molto forte, prima con la maison ora con Fondazione BVLGARI, ad aiutare, nutrire e dare una piattaforma di espressione a giovani artisti. Bisogna sempre ricordare che i giovani sono il futuro. Il MAXXI BVLGARI PRIZE in questi anni ha offerto a giovani talenti, la possibilità di esprimere la loro personalità, l’artisticità e il talento, con una visibilità a livello internazionale.

MAXXI BVLGARI PRIZE for Digital Art è la novità della quarta edizione. Il premio vede nel digitale la possibilità di esplorare nuove frontiere anche nell’arte?
BVLGARI lo fa da sempre, attraverso la sua arte e la sua partnership. In questa edizione abbiamo deciso di aggiungere una menzione specifica per l’arte digitale, proprio perché è una forma di arte che permette di esplorare l’immaginazione in un modo diverso. Esplorare l’inesplorato, l’inaspettato, ciò che ancora non è stato visto, permette di aprire nuove frontiere per future possibilità.
Andrea Lissoni
Direttore artistico Haus der Kunst Monaco di Baviera
Quale parametro ha influito sulla scelta dell’opera vincitrice?
La qualità del Premio in questa edizione è altissima. Per una persona che come me vive all’estero da 12 anni, è un piacere vedere la rappresentazione di un’Italia così diversa e solida, con una qualità di artisti molto alta.
La giuria come ha lavorato?
Abbiamo avuto un dialogo molto intenso ma non conflittuale. Dopo aver analizzato il lavoro degli artisti, abbia mo deciso di offrire loro un supporto tutoriale per il prossimo anno. Ci siamo innamorati del lavoro di tutti e vogliamo aiutare anche chi non ha avuto il premio ma merita di essere supportato.
L’opera che ha vinto cosa racconta?
Il lavoro di Monia Ben Hamouda è un lavoro importante per lei e per il suo percorso di ricerca che noi conosciamo. L’opera rappresenta un passo avanti nella sua crescita artistica, è un lavoro molto sottile realizzato anche con uso di tecnologie avanzatissime che non sono esplicite ma sono presenti nel lavoro.
Come definisce l’opera?
Il tema è proprio questo, che non sai come prenderla e quindi definirla. Non sai se è architettura, se è una raffigurazione o un dipinto espanso, i materiali sono antichissimi ma anche fantascientifici.
È vero che l’opera è realizzata anche con l’utilizzo delle spezie?
Certo, ci sono spezie e ci sono tante altre cose. C’è una forma di scrittura ma la lingua non è riconoscibile, ha a che fare con l’edificio del MAXXI in modo critico, è come se fosse un crollo dalla parete di Zaha Hadid, ma allo stesso tempo è molto leggero e potrebbe essere una struttura di supporto. In conclusione Theology of Collapse ( The Myth of Past) è proprio un’opera importante.
Entrerà nella Collezione del MAXXI…
Si ed è fondamentale che entri proprio in questo momento in cui l’artista è giovane, molto promettente e sta crescendo ancora. Per un museo è importante avere in Collezione opere che probabilmente saranno inaccessibili tra poco. Siamo felici di questa scelta anche a livello etico.
Aliza S. Wong
Direttrice American Academy in Rome
Cosa rappresenta il MAXXI BULGARI PRIZE per American Academy in Rome?
Per noi è stato sempre molto importante includere le voci italiane insieme ai nostri borsisti americani. Invitare gli artisti americani a vivere e lavorare a Roma, è possibile solo se si crea un giusto contesto italiano. Noi non siamo a Roma solo come turisti ma come romani d’adozione.
La cultura e l’arte sono al centro del vostro interesse?
Noi dobbiamo capire l’Italia, la cultura, la storia e il modo migliore è invitare gli artisti italiani a condividere la strada con i nostri artisti americani. Condividere le esperienze, il processo, la vita che li ha portati a diventare artisti è un momento di incontro fondamentale.
Roma è di tutti, di chi la abita e di chi ne è cittadino anche per un giorno…
È proprio questa la riflessione che abbiamo fatto con BVLGARI. Tutto inizia a Roma ed è importante portare gli artisti nella città dove l’arte comincia.
BVLGARI che ruolo ha in questo contesto?
Noi conosciamo i gioielli e gli oggetti BVLGARI ma BVLGARI ha anche molte altre storie più silenziose e nascoste che sostengono l’arte.
Il mecenatismo di BVLGARI è noto e apprezzato a Roma…
Si, BVLGARI è dietro molti restauri e valorizzazioni del patrimonio artistico di Roma. BVLGARI ha cominciato la sua grande storia di gioiellieri, facendo gli artigiani e diventando artisti. Oggi offrono la possibilità ad altri di diventare artisti e questo non è solo un modo per sostenere la vita di un artista, ma anche per garantire continuità all’arte e agli studi umanistici, essenziali per il proseguio dell’umanità. Per la nostra American Academy in Rome, BVLGARI segna la via per entrare a Roma.
