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L’Arma dei Carabinieri dedica ai giovani il Calendario Storico 2025

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Se c’è un tempo nella vita che non va mai sprecato, è quello in cui parliamo ai giovani. È nelle parole del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, il senso del Calendario Storico 2025, un progetto, non solo editoriale, pensato per i giovani. Dodici mesi scanditi da simboli, divise e colori che raccontano l’appartenenza a una grande storia. Le tavole artistiche, realizzate da Marco Lodola, autore pop con un’anima rock, traspongono su carta le installazioni luminose che caratterizzano il suo stile artistico apprezzato in tutto il mondo. Esponente della Pop Art italiana e autore di sculture luminose, scenografie accattivanti, copertine di dischi, manifesti di Olimpiadi, allestimenti di set cinematografici e di boutique, impegnato in collaborazioni per brand internazionali, Marco Lodola intercetta gusti e preferenze dei giovani ai quali il Calendario Storico è dedicato.

E poi ci sono i testi, fondamentali per veicolare valori e messaggi dell’istituzione più amata da ogni Italiano. L’Arma dei Carabinieri sa che la partita delfuturo si gioca sui giovani, sulla loro educazione, sulla formazione di un senso civico consapevole e sulla capacità di discernimento tra bene e male.  Stai attento…anche la freccia di un motorino che non funziona, può mettere in pericolo la tua sicurezza. Un consiglio semplice che a volte non si riesce a dare. Non perché gli adulti abdicano al ruolo di educatori, ma perché i giovani sono chiusi in un mondo, parallelo e isolato. Dove regna sovrana l’incomunicabilità.

Maurizio de Giovanni, osservatore attento di una società che con la sua penna mirabilmente interpreta e racconta. Autore di romanzi, testi teatrali, serie televisive. E ora anche dei testi del Calendario Storico. Ha cercato il modo per rompere il muro dell’incomunicabilità tra genitori e figli. Per comporre i testi del calendario, ha immaginato una famiglia, ancora famiglia, nonostante la dolorosa perdita della mamma, con un padre, Maresciallo comandante di una stazione dei Carabinieri e un figlio sedicenne. Il padre scrive al figlio dodici lettere, una per ogni mese. E le affida alla delicata e preziosa custodia dell’album delle foto che il ragazzo ogni tanto va a sfogliare. Ogni lettera si conclude con un ti voglio bene, soffio, essenza e speranza di un padre carabiniere che vuole parlare al figlio. Le lettere sono lo specchio della quotidianità, spunto di riflessione sulle tante insidie da cui i giovani devono stare attenti.

Il Calendario Storico 2025 non è un oggetto da appendere al muro, ha un’anima che viaggerà e aiuterà gli adulti a cercare un modo per parlare con i giovani. Se è vero che ogni cittadino ha un carabiniere vicino, ogni ragazzo ha un adulto accanto a sé. In occasione della presentazione del Calendario Storico la cui prima copia è consegnata, come da tradizione, al Presidente della Repubblica, e degli altri prodotti editoriali, l’Agenda, il Calendario da tavolo e il Planning da lavoro, Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra il Generale di Corpo d’Armata Comandante dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, Maurizio de Giovanni e Marco Lodola.

Generale Teo Luzi

Il Calendario Storico 2025 è dedicato ai giovani che vivono un presente a volte complicato…

Il Calendario Storico 2025 è dedicato ai giovani, con messaggi sociali che l’Arma deve dare. È una forma di rispetto per i ragazzi che rappresentano una generazione complicata, che cresce molto velocemente ed è iperconnessa. I ragazzi hanno la convinzione di essere in un gruppo con mille amici che sono mille follower, ma in realtà vivono in solitudine perché vengono meno i rapporti personali e in genere i rapporti umani. L’idea del Calendario è quella di dare un messaggio ai genitori e ai ragazzi, di rallentare i ritmi di vita, di parlare, dialogare e soprattutto di ascoltare i giovani.

I giovani dimostrano un crescente interesse per l’Arma dei Carabinieri, seguitissima dai ragazzi nei canali social dell’Istituzione. Qual è il significato della dimensione quasi da influencer dell’Arma dei Carabinieri?

I social sono importanti, è un mondo molto complesso ma anche lì i Carabinieri ci sono e sono molto attenti ai giovani. L’Arma dei Carabinieri ha recentemente cambiato il modo di dialogare, cercando di adottare un linguaggio più aderente alla fascia giovanile. Abbiamo nuovi operatori e proponiamo messaggi improntati alla modernità che hanno però sempre un tema di fondo, la cultura della legalità. I nostri sono messaggi valoriali perché la nostra Italia è anche e soprattutto l’Italia dei ragazzi. Proprio pensando a loro, dobbiamo tutti fare sistema attorno al nostro Paese.

Maurizio de Giovanni

Le lettere che il papà maresciallo scrive al figlio rimasto senza mamma, sono un messaggio culturale, sociologico ed emotivo per cercare un modo di parlare con i ragazzi ?

Io ho provato a rendere il più possibile diretto e umano, il rapporto tra un carabiniere che è innanzitutto uomo e come tale ha affetti e profondi amori che determinano l’assunzione di responsabilità, anche provando a rendere lo smarrimento umano di un uomo che si trova di fronte a tanto male e a tanto esercizio di violenza. L’uomo, il padre si sente profondamente responsabile perché è venuto meno il tramite della mamma, tanto importante nel rapporto  e nella comunicazione con un figlio e per questo si sente affettivamente coinvolto e responsabile.

Su cosa si gioca oggi la partita del futuro per giovani che sembrano costruirsi un loro mondo che spesso è altro e diverso rispetto al mondo reale?

Ci sono indiscutibili difficoltà di comunicazione tra le nostre generazioni. Il mondo va veloce e cambia con troppa rapidità. I giovani si adattano rapidamente, noi adulti molto meno. Il dialogo e la trasmissione delle emozioni sono a mio parere un nodo cruciale per riannodare e ristabilire un contatto.

Altrimenti cosa si rischia?

Se non si comunica, il rischio è che i giovani potrebbero non avere il supporto della nostra esperienza e noi perderemmo un pezzo di futuro.

Una freccia del motorino che non va, una carta buttata per strada, un apprezzamento inappropriato a una donna, l’adesione a un branco, l’isolamento, le dipendenze. Tutto può essere un problema. I suoi testi si soffermano su temi centrali per i ragazzi

Ho pensato che guardare un calendario, un gesto normale che si fa nel corso della giornata, possa anche essere un bel momento per stimolare una riflessione. Io non propongo soluzioni, racconto storie ma le storie devono porre delle domande. Attraverso le storie possiamo porci domande e trovare risposte che per ognuno di noi saranno le più giuste e le più appropriate, diverse dalle altre.

Il Calendario è un segnatempo che mai come in questa 92esima edizione, ci ricorda che il tempo va riempito di significato. E in questo i giovani sono fondamentali, per vivere l’oggi e costruire il domani…

I giovani sono il domani. Sono l’oggi perché non dobbiamo dimenticare che vivono il presente ma costituiscono anche il futuro. Senza di loro e senza il rapporto con loro, perdiamo il senso, non siamo più utili.

Il suo Maresciallo, alla fine di ogni lettera, scrive Ti voglio bene. Quanto è importante tessere la relazione genitori figli o adulti e ragazzi anche attraverso i fili delle parole d’amore?

Ho voluto utilizzare quelle tre parole come scansione di tutto il testo. Noi erroneamente pensiamo che esprimerci con dolcezza sia una manifestazione di debolezza. Non è così, la dolcezza è forza, la dolcezza è necessaria. Dimenticare di esprimere il nostro affetto nei confronti delle persone che ci sono care, significa rinunciare a una parte importante non solo di noi stessi, ma anche del nostro rapporto con il mondo e con l’esistenza. È per questo che ho voluto scrivere ti voglio bene su ogni pagina del calendario di cui, oltre ai testi, mi fa piacere ricordare le tavole artistiche realizzate da Marco Lodola. È stato un grande onore per me lavorare insieme al Maestro Lodola, un artista di straordinario valore e di grande emotività.

Marco Lodola

Come nasce la rappresentazione dei Carabinieri senza volto?

La rappresentazione nasce da una caratteristica del mio lavoro che porto avanti da tanto tempo, perché nel tempo non restano le persone fisiche ma quello che si è stato e quello che si è fatto. In questo caso il messaggio dei Carabinieri è perfetto. È la divisa stessa che qualcuno porta avanti nei secoli, la storia di una Istituzione cominciata due secoli fa e diventata iconografica.

I Carabinieri ritratti nelle tavole artistiche del Calendario sono diventati installazioni luminose che animano una mostra Luci Blu, ispirata ai simboli e ai colori dell’Arma dei Carabinieri…

La mostra è proprio la trasposizione delle tavole che sono sul Calendario. I Carabinieri scendono dalla parte piatta e diventano sculture luminose. Realizzare queste sculture luminose è il mio vero lavoro ma disegnare le tavole per il Calendario Storico mi ha onorato ed emozionato.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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