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Roma avrà un Museo della Scienza

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L’attribuzione del premio Nobel per la Fisica 2021 a Giorgio Parisi, scienziato italiano e professore all’Università degli Studi di Roma La Sapienza, aveva già focalizzato l’attenzione sulla importante tradizione culturale scientifica di Roma.

La capitale, che ospita la più estesa comunità accademica e di ricerca in Europa, con quaranta università pubbliche e private e istituti di ricerca dove si produce il 50% della ricerca italiana, può essere raccontata anche come città della scienza, per una attitudine alla cultura scientifica coltivata da grandi uomini di scienza che a Roma hanno vissuto e realizzato scoperte scientifiche importanti. Galileo Galilei, Niccolò Copernico, Angelo Secchi, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Rita Levi Montalcini solo per citarne alcuni, insieme ad altri grandi protagonisti, fino ad arrivare al Premio Nobel attribuito a Giorgio Parisi, un riconoscimento per scoperte realizzate a Roma.

L’esigenza di istituire un Museo della Scienza che “oltre ad avere straordinarie potenzialità divulgative e didattiche, consentirà l’integrazione di tutte le discipline scientifiche, in raccordo con le altre formidabili risorse culturali della città come l’archeologia e l’arte”, come sottolinea il sindaco Roberto Gualtieri, si avvertiva da decenni, ma finalmente si è arrivati alla fase progettuale concreta. Le certezze sono che il Museo della Scienza nascerà a Roma, sarà realizzato con una previsione di investimento di 75 milioni di Euro, sorgerà nel quartiere Flaminio riqualificando gli spazi delle ex Caserme militari di Via Guido Reni e sarà il punto di riferimento per tutto il mondo scientifico italiano. Se la fase di realizzazione si declina ancora al futuro, la fase di progettazione si racconta al presente, con la presentazione ufficiale, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, del Concorso Internazionale di Progettazione, aperto a progettisti italiani e stranieri, indetto dall’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, che vivrà il 19 maggio 2023 una tappa fondamentale, quando, concluse le procedure di valutazione, sarà reso noto il nome del progetto vincitore.

Quanto tempo passerà dalla progettazione alla realizzazione del Museo della Scienza, perché è tanto necessario, cosa trasmetterà e come migliorerà la diffusione del metodo scientifico?

Fondazione Osservatorio Roma e ICN RADIO incontrano il prof. Giorgio Parisi, Premio Nobel e Presidente del Comitato Scientifico del Museo della Scienza, Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale e Alessandro Panci, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma.

Giorgio Parisi

Professore, Roma è consapevole di essere, e non da ora, città della scienza?

Penso che la maggior parte dei cittadini romani non se ne renda conto, però di fatto lo è una città della scienza ed è forse la città della scienza più importante in Italia.

Ed è per questo che la nascita del Museo della Scienza è  importante per Roma ma anche per l’Italia?

Si, ha una doppia valenza, per Roma e per tutta l’Italia, perchè manca un Museo della Scienza che abbia una valenza nazionale. Roma, che è la capitale, è il posto ideale dove avere un museo nazionale ma un Museo della Scienza è fondamentale per il nostro Paese, anche perché permette di indirizzare i giovani verso le discipline scientifiche. Roma è una città straordinaria per la scienza, a partire dalla scienza romana, ma anche adesso è un punto centrale per le scienze italiane con ottime università pubbliche e alcune private, con tutta una serie di laboratori, osservatori, con il  CNR e tanti ambienti di ricerca che la rendono il posto ideale dove far nascere il Museo della Scienza.

Perché è un Museo necessario?

E’ necessario per rappresentare i contenuti delle diverse discipline scientifiche, la loro storia quanto il loro divenire, per fornire una illustrazione ricca, interattiva e formativa del metodo scientifico, che appassioni il visitatore sullo sviluppo passato, presente e futuro delle scienze e che possa essere anche un punto di partenza per approfondimenti ulteriori. Cercare di portare una rappresentazione fruibile a tutti del metodo scientifico è la grande sfida concettuale.

Il Museo della Scienza come deve essere per arrivare a tutti?

Deve essere un museo innovativo che cerchi di far capire cosa sia il metodo scientifico ma che sia anche capace di rivolgersi a un pubblico vario, cercando di intercettare una parte dei milioni di turisti che vengono a Roma ma che sia il punto di riferimento di tutte le scuole di ricerca che dovrebbero avere nel Museo spazio in cui presentare le loro novità. Nel museo ci deve essere la possibilità di spiegare e  comunicare a chi lo visita, cosa sta facendo la scienza in questo momento, prevedendo un collegamento puntuale con le scuole, alle quali offrire un servizio di supporto per la didattica, con una serie di strumenti didattici realizzati nell’officina del Museo. Deve essere un museo multifunzionale ma per far questo c’è bisogno di una progettazione concettuale molto accurata.

Miguel Gotor

Perché è importante che Roma abbia un Museo della Scienza?

Perché Roma ha un capitale storico e simbolico collegato alla scienza, plurisecolare, dai tempi di Copernico che insegnò a Roma nel 1500, che deve essere organizzato e valorizzato. E’ come se esistesse una città sommersa, una città della scienza e del sapere scientifico che vive accanto alla città visibile che è quella dell’archeologia, dei monumenti, della storia. A Roma fu costruito uno dei primi osservatori astronomici d’Europa, la Torre dei Venti in Vaticano, nel 1603 nacque l’Accademia dei Lincei, hanno vissuto la loro esperienza umana e scientifica numerose personalità che hanno fatto di Roma il centro della loro ricerca scientifica, come Atanasius Kircher, Stanislao Cannizzaro, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi e i Ragazzi di Via Panisperna, Nazareno Strampelli, Vito Volterra, Edoardo Amaldi e Rita Levi Montalcini, solo per citarne alcuni.

Quali sono a Roma i luoghi della scienza?

Ce ne sono molti che saranno organizzati e collegati al Museo della Scienza, l’Università La Sapienza con i suoi 20 musei, tra cui l’Orto Botanico, gli Osservatori astronomici di Monte Mario e di Monte Porzio Catone, il Giardino Zoologico, il Museo Storico di Monte Mario, il Museo Storico della comunicazione all’EUR, ci sono enti di ricerca nazionale, accademie e società scientifiche. Una moderna concezione della conoscenza non guarda solo alla qualità ma anche alla quantità delle persone che ne possono usufruire.

Un obiettivo ambizioso per la città e per la capitale

L’obiettivo della nostra Amministrazione, con il progetto del Museo della Scienza nelle ex caserme di via Guido Reni, è proprio quello di promuovere una nuova cultura scientifica, attraverso l’organizzazione di questo Museo, che faccia di Roma una città e una capitale della scienza.

Alessandro Panci

Un concorso internazionale per un progetto architettonico che cambierà il volto del quartiere Flaminio

E’ un progetto architettonico molto importante per tutti i cittadini. Gli architetti avranno modo di presentare soluzioni e proposte che riguarderanno non solo l’area al Flaminio ma tutta la città. La caratteristica di questo concorso di progettazione è che è aperto a tutti, parteciperanno architetti italiani e internazionali e i cittadini potranno conoscere le varie proposte e seguirle fino alla fase della realizzazione.  Al centro c’è il progetto e la riqualificazione di tutta l’area, con un miglioramento che sarà apprezzato e fruito da tutti.

Il 19 maggio 2023 si saprà qual è il progetto vincitore, ma quanto tempo passerà dalla conclusione della fase di progettazione, alla realizzazione del Museo della Scienza?

E’ un progetto molto complesso, da maggio partiranno tutte le indagini che non sono state ancora svolte, comincerà la progettazione definitiva, seguita da quella esecutiva, cominceranno le procedure di gara e inizierà la gara. Passerà almeno un anno e mezzo prima di posare la prima pietra.

Quanto tempo ci vorrà per costruirlo?

Dipenderà da come sarà strutturata la gara. A oggi non possiamo saperlo, spero che saranno seguite procedure che consentiranno tempi di realizzazione brevi, naturalmente rapportati a quel tipo di costruzione complessa.

Non sarà una realizzazione a breve termine

Sicuramente, su questo non ci sono dubbi.

Maria Teresa Rossi
Maria Teresa Rossi
Osservo, scrivo, racconto. Per la Fondazione Osservatorio Roma e per Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all'estero..

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