Roma ha avuto il privilegio di avere per quattro mesi l’arte struggente e malinconica dell’artista norvegese Edvard Munch in mostra a Palazzo Bonaparte. L’esposizione MUNCH. IL GRIDO INTERIORE, inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla Regina Sonya di Norvegia, è un omaggio a uno dei più grandi maestri del XX Secolo che nel corso della sua vita ha visitato più volte Roma. “Con la mia arte ho cercato di spiegare a me stesso la vita e il suo significato, ma anche di aiutare gli altri a comprendere la propria vita.” E’ l’essenza dell’artista Munch, interprete della vita, attento alle emozioni, ai sentimenti, all’angoscia, al disagio, alle percezioni e alle vibrazioni dell’anima.
Munch è conosciuto e amato in tutto il mondo anche per la capacità di aver saputo rappresentare, trasferendole su tela, le inquietudini dell’animo umano. La sua opera più iconica, L’Urlo, è considerato l’emblema di una angoscia personale e universale. La mostra è un viaggio attraverso il complesso universo dell’artista norvegese, cento opere selezionate dalla sua corposa produzione artistica, prestate dal Museo Munch di Oslo, in collaborazione con la Reale Ambasciata di Norvegia a Roma. Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero ha incontrato l’ambasciatore di Norvegia a Roma Joan Vibe, la curatrice della mostra Patricia G. Berman e la presidente di Arthemisia Arte Iole Siena.
Joan Vibe
Ambasciatore Reale Ambasciata di Norvegia a Roma
Munch a Roma è una finestra sul mondo Norvegese?
Si, Munch a Roma rappresenta una bellissima finestra sul mondo norvegese a cui invito ad affacciarsi. Munch ha dipinto la costa norvegese, la natura, i sentimenti. È un pittore norvegese ma è anche universale, un pittore che amava profondamente Roma.
Il Presidente Sergio Mattarella e la Regina di Norvegia hanno inaugurato insieme la mostra. Che significato ha per i rapporti tra Italia e Norvegia?
Questa visita è importante perché significa che c’è una solida amicizia tra i nostri due Paesi. Abbiamo avuto l’onore di avere il Presidente della Repubblica Mattarella in visita di Stato in Norvegia nel 2023 e consideriamo un onore anche che abbia deciso di partecipare alla inaugurazione di questa mostra con la nostra Regina.
Italia e Norvegia sono Paesi storicamente amici nel nome dell’arte e della cultura?
I nostri due Paesi condividono l’amore per l’arte e la cultura ma collaborano e lavorano insieme anche per il futuro della nostra Europa.
Patricia G. Berman
Studiosa di Munch e curatrice della mostra
Come dobbiamo visitare questa mostra?
Penso che dobbiamo tutti visitarla lentamente. Se ci si concede abbastanza tempo per visitare ciascuna sala, ogni sala con un tema specifico, si sentirà crescere in se stessi, sala dopo sala, il sentimento di apprezzamento per tutto quello che Munch ha fatto. Si capirà che quest’uomo è stato uno straordinario artista e un eccellente produttore di opere d’arte.

I visitatori a cosa devono prestare attenzione?
Ho un altro piccolo consiglio da dare. I visitatori spesso pensano che le opere pittoriche siano più importanti di quelle grafiche. Io invece invito a condurre una piccola indagine sulla bellezza delle stampe.
Ci rivela qual è la vera mano di Munch?
Munch ha una estrema abilità nell’esprimere emozioni e sensazioni dando loro forma fisica. Non mi chieda come faccia a farlo perché io stessa non me ne rendo ancora conto. Per me è sempre una sorpresa perché più guardo le sue opere pittoriche, più guardo le sue stampe, più mi sembra che Munch riesca a indagare sempre più profondamente la realtà psicologica. Munch riesce a far diventare visibile ciò che è invisibile.
Cosa entusiasma di più dell’artista una delle più grandi studiose al mondo di Munch?
Io credo che Munch, rispetto ad altri artisti a lui contemporanei (ndr 1863-1944) abbia infranto le regole. Munch ha veramente distrutto le regole artistiche anche se non in senso nichilistico. Munch ha rivisto queste regole e le ha trasformate in qualcos’altro. Ricordiamo sempre che Munch ha cominciato a dipingere per se stesso, non per gli altri, con un approccio che rimane per me assolutamente entusiasmante.
Iole Siena
Presidente Arthemisia Arte
Una mostra importante per festeggiare i primi 25 anni di Arthemisia?
E’ il 25esimo anno dalla nascita di Arthemisia che festeggiamo con un ricco programma di mostre. Cominciamo da questa dedicata a Munch, una mostra rara da vedere perché è difficilissimo avere le opere di Munch che sono tutte custodite al Munch Museum di Oslo.
Perché MUNCH OLTRE L’URLO?
OLTRE L’URLO perché Munch è noto per l’Urlo, la sua opera più iconica, diventata anche un emoticon. Quell’opera diventata iconica perché è stata oggetto di furti ripetuti, misurata nell’arte e nel panorama generale delle opere di Munch, è in realtà molto meno rilevante rispetto al resto della produzione. Munch ha realizzato L’Urlo in tre/quattro versioni e una delle versioni litografiche è esposta nella nostra mostra. Eppure l’opera iconica quasi sparisce di fronte alla forza dei suoi molti altri grandi quadri.

Quanto è importante rendere accessibile a tutti una mostra per capire il suo significato?
Il successo delle mostre non significa niente se le mostre non sono capite da chi le visita. In 25 anni Arthemisia ha organizzato mostre in tutto il mondo, avendo sempre ben saldo questo concetto. Abbiamo faticato ma oggi siamo un esempio copiato in tutto il mondo. L’arte non deve essere per pochi ma per tutti e deve essere compresa da tutti, anche dai bambini.
Qual è il valore dell’arte?
L’arte ha un valore enorme in termini di evoluzione sociale e dell’individuo. Lo sforzo è quello di aiutare a leggere le mostre con un linguaggio semplice e accessibile a tutti. Testi semplici, video, sale immersive, audioguide, tutti gli strumenti possibili affinché l’arte, l’emozione e gli artisti vengano capite da tutti.
