Tutte le strade portano a Roma e tutte conducono a Piazza San Pietro, centro della cristianità nel mondo che nel periodo delle festività natalizie si riempie di simboli e tradizioni. Il desiderio di affermare e tramandare i valori dell’Epifania, la solidarietà e lo spirito di comunità che si esprime anche attraverso i doni portati dai Re Magi al Santo Padre, caratterizzano la manifestazione “W la Befana” che si svolge ogni anno, nel giorno dell’Epifania, a San Pietro, come momento di felice espressione dell’artigianato e dei prodotti tipici, della storia e delle tradizioni dei piccoli comuni, desiderosi di far conoscere e promuovere le risorse dei loro territori. Il comune di Allumiere, una comunità di quasi 5mila abitanti, situato a poca distanza da Roma, nell’Alto Lazio, sui monti della Tolfa, ha animato il tradizionale Corteo Storico che ha sfilato lungo via della Conciliazione, da Castel Sant’Angelo fino a Piazza San Pietro, il 6 gennaio. La XXXV edizione della manifestazione “W La Befana”, ha celebrato la giornata dedicata dalla Chiesa cattolica all’Epifania, intesa come manifestazione della divinità ai Re Magi, attirando romani e turisti alla sfilata del tradizionale Corteo Storico, che ogni anno promuove la conoscenza dei piccoli centri e dei territori ricchi di risorse paesaggistiche, storiche e culturali che si propongono come mete di interesse e attrazione per un turismo, soprattutto straniero, che vede Roma come porta di accesso a luoghi pieni di fascino e tradizione. Allumiere, conosciuto in tutto il mondo per le sue miniere di alumite, da cui si estrae l’allume, il sale utilizzato in molteplici lavorazioni, dal tessile, alla lana, alle pelli, alla medicina, ha fatto sfilare oggetti di grande importanza simbolica, che restituiscono il senso della sua storia e tradizione: una scultura in allume, la statuetta di un minatore, un prezioso ventaglio di stoffa risalente al 1500, un antico telaio e una pelle conciata, pizzi e merletti, pane e dolci tipici, vacche maremmane e cavalli tolfatani, asini, quadri e immagini sacre. Molti i territori affiliati alla manifestazione che hanno contribuito ad arricchire la sfilata con cortei a tema rinascimentale, ricordando Leonardo Da Vinci, con la rappresentazione di Presepi viventi, con i cori, i canti, le bande, gli strumenti musicali, d’epoca e attuali, tradizionali e bizzarri, che hanno regalato colore e folklore a una manifestazione alla quale si deve, storicamente, la reintroduzione dell’Epifania, come festa civile, nel calendario. Tolfa, Civitavecchia, Tivoli, Roccamassima, Sessa Aurunca hanno sfilato per via della Conciliazione con il loro ricco patrimonio di tradizioni storiche e antichi mestieri da recuperare, raccontate anche da una cesta di vimini sulla testa di una anziana signora, da un carretto pieno di paglia e fieno trainato da un asino, dalla botticella di un “bibitaro” ante litteram. Il Corteo, animato da 1.400 figuranti, si apre con il “Grande quadro della Sacra Famiglia”, realizzato dagli infioratori di Sangemini, con petali di fiori essiccati e tritati, che rappresenta la Sacra Famiglia, a cui è stato aggiunto San Giovanni Paolo II, in ricordo della prima edizione della manifestazione e San Francesco, Patrono d’Italia e realizzatore del primo Presepe. L’effigie della Madonna Assunta in Cielo è stata accompagnata dalla comunità allumierasca.
Osservatorio Roma e America Oggi incontrano il coordinatore della manifestazione “W La Befana” che ogni anno, con il Comitato dei Serventi, dedicano tempo, passione ed entusiasmo al pregevole progetto culturale.
Sergio Balestrini, come, quando e perché nasce “W La Befana”?
La manifestazione è nata 36 anni fa, ma in realtà la prima edizione non fu realizzata perché il 6 gennaio 1985 la neve caduta su Roma, paralizzò la città. Alla base c’è una organizzazione spontanea di persone che volevano far ripristinare la festa della Epifania, cancellata dal calendario, anche come festa civile, quella Befana tanto cara a tutti gli Italiani, ai bambini, ai genitori e ai nonni. “W La Befana per riaffermare e tramandare i valori dell’Epifania” è la sua esatta dizione, nel rispetto dei valori religiosi e di quelli legati alla tradizione italiana. La Befana si festeggia in molte regioni e questa manifestazione favorisce e sintetizza l’incontro della tradizione religiosa con quella folkloristica e popolare. La nostra Befana non ha il volto da strega come da iconografia classica tradizionale, ma ha scelto il viso rassicurante di una nonna. La prima manifestazione suscitò l’attenzione di tutto il mondo perché portammo gli elefanti del circo di Moira Orfei, a San Pietro con il consenso del Santo Padre, oggi Santo, Giovanni Paolo II. Gli elefanti arrivarono allo stato libero, senza transenne, dando alla Piazza più famosa del mondo un aspetto particolare. Il successo della prima manifestazione e l’entusiasmo che ha suscitato, ha sicuramente contribuito al ripristino della Epifania come festa civile.
Quale è il ruolo del Comitato dei Serventi?
La manifestazione, originariamente organizzata dall’Associazione Famiglie Libere Associate d’Europa, ha attratto talmente tante associazioni, che si è reso necessario costituire un Comitato di Serventi, libero e aperto a tutti, sulla base di un regolamento i cui cardini sono la volontarietà e gratuità dell’impegno nel rispetto del motto “Un’ora a settimana per Viva La Befana”. Aderiscono associazioni culturali, cooperative, famiglie, genitori, nonni, insegnanti, professionisti, uniti dallo spirito di solidarietà e comunità.
In cosa consiste esattamente la manifestazione?
Un Corteo Storico, folkloristico e religioso, caratterizza la manifestazione che festeggia sia i valori religiosi che popolari. Nella tradizione cattolica ci sono i Re Magi che portano i doni a Gesù. Noi proponiamo l’universalità della figura di Gesù che poteva nascere in qualsiasi parte del mondo, non necessariamente a Betlemme. Perciò immaginiamo che ogni anno Gesù nasca in un luogo diverso, e quel luogo ha il privilegio di portare i Re Magi a San Pietro e di donare a tutto il mondo la propria cultura, la propria tradizione, il folklore, le risorse più preziose espresse dai territori, in uno spirito di condivisione universale.
L’edizione 2020 a quale luogo è stata dedicata?
Ad Allumiere, un piccolo centro che ha meno di 5mila abitanti, che sorge sopra Civitavecchia, sui monti della Tolfa, a nord di Roma, nell’Alto Lazio, che trae il nome dalle miniere di allume. I doni fatti al Santo Padre traggono ispirazione dall’allume. Sono opere d’arte, tra le quali un quadro che ritrae la piazza principale del paese con i tre monumenti architettonici piu’ significativi – il Palazzo Comunale, il Palazzo della Reverenda Camera Apostolica e la Chiesa della Madonna Assunta in cielo – una lastra di argento serigrafata con il Museo Storico Naturalistico di Allumiere, la Biblioteca Comunale (centro di memoria storica della comunità che testimonia il percorso di sviluppo sociale, economico e culturale che la comunità ha costruito negli anni, contenente 15mila libri catalogati in rete dal 2006), una statua in bronzo raffigurante un minatore, che rimanda alla tradizione mineraria di Allumiere e un’opera che ricorda il Bosco Faggeto che ospita le cave. Hanno sfilato il Palio delle Contrade, tradizione nata ad Allumiere con la corsa degli asini, che si svolge ogni anno nel mese di agosto per ricordare il lavoro dell’asino utilizzato per il trasporto dell’allume, 5 asini, le vacche maremmane, tipiche del territorio tolfatano, i cavalli tolfatani, e un corteo animato da 1.400 figuranti.
Al Corteo Storico ha partecipato la Fanfara del IV Reggimento dei Carabinieri a cavallo
Abbiamo avuto un grande privilegio e una bella emozione perché la Fanfara, unendo la musica al mondo dei cavalli, è testimone delle tradizioni culturali e del desiderio di preservarle che è a fondamento di “Viva La Befana”.
La manifestazione rappresenta una bella pagina di storia italiana. Avete in programma il coinvolgimento delle comunità italiane che risiedono all’estero e che guardano l’Italia, Roma e San Pietro sempre con grande spirito di partecipazione e interesse?
Gli Italiani all’estero sollecitano uno scambio culturale a cui noi siamo molto interessati. La manifestazione, aperta a tutti, con importanti sostegni e rappresentanze istituzionali, sarebbe molto più ricca se potesse avvalersi anche della presenza degli Italiani che risiedono all’estero. Due anni fa abbiamo coinvolto una rappresentanza di Italiani che vivono nelle Filippine, portandoli a sfilare nel Corteo che è da sempre espressione di tre tematiche fondamentali: pace, solidarietà e fratellanza tra i popoli. La cerimonia dell’Accoglienza si è svolta a Piazza Pio XII, con amministratori ed esponenti delle Istituzioni di partiti diversi che si sono dati il segno della pace, scambiati i doni nel giorno dell’Epifania, giorno di pace e fratellanza, accogliendo il sindaco di un piccolo paese, Allumiere che rappresenta una piccola comunità. È un messaggio importante che parte da Roma e da Piazza San Pietro e che attraverso una manifestazione, nata per tramandare la storia e la tradizione italiana, parla a tutti gli Italiani nel mondo.