Un treno colorato e allegro, pieno di bambini, è partito da Reggio Calabria. Un altro treno bianco con a bordo altri bambini è partito da Bari. I due tronconi hanno percorso la dorsale tirrenica e la dorsale adriatica, si sono incontrati a Savona e hanno proseguito il viaggio formando un treno unico. È un treno UNITALSI, destinazione Lourdes, luogo simbolo di fede, speranza e guarigione. Centosessanta bambini, accompagnati dai genitori, dai volontari UNITALSI, personale sanitario e sacerdoti, sono protagonisti di un pellegrinaggio nazionale dei piccoli costruito attorno alla parola speranza.
Una carovana di 460 persone, guidate spiritualmente dall’assistente nazionale e arcivescovo di Fermo mons. Rocco Pennacchio, accompagnate dalla giornalista Claudia Conte, vivrà un’esperienza di comunità dal 18 al 25 giugno a Lourdes. Anche il viaggio è parte fondamentale del pellegrinaggio, su un treno che si trasforma a misura di bambino. Un viaggio a tema Il Mago di Oz, con i personaggi che prendono vita per incoraggiare a vincere le sfide e accompagnare idealmente i bambini a conoscere i luoghi e il mondo della pastorella Bernadette Soubirous.
Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero ha percorso, in collegamento telefonico con Bianca Maria Spada, consigliere nazionale responsabile dei Giovani Unitalsi, un tratto di strada insieme ai piccoli viaggiatori che donano al racconto il pregio dell’estemporaneità.
Bianca Maria Spada
UNITALSI porta i bambini a Lourdes tra favole, speranza e fede. Il treno sta percorrendo l’ultimo tratto, com’è stato finora il viaggio?
È un viaggio speciale, un pellegrinaggio in cui accompagniamo 160 bambini, portatori di un messaggio di speranza, in un anno giubilare che ci parla quotidianamente di speranza.
160 bambini portano con loro 160 storie…
Ci sono centosessanta storie particolari e bambini con gravi patologie che partono accompagnati dai genitori. Tutti si sono affidati e fidati di noi per un’impresa che è entusiasmante ma ardua.

Oltre ai bambini e ai genitori, chi partecipa al pellegrinaggio dei piccoli a Lourdes?
Ci sono bambini, genitori e volontari UNITALSI. È un pellegrinaggio che vuole riflettere una dimensione più giovanile nel volontariato. In questo viaggio speciale siamo accompagnati da un regista che guiderà i nostri volontari nel nuovo servizio di animazione e rappresentazione. I volontari si esibiranno come attori nella rappresentazione ispirata a Il Mago di Oz.
Che ha un preciso significato…
Certamente, infatti sarà fatto un parallelismo tra la favola ispirata a Il Mago di Oz e la storia di Bernadette nel suo incontro con Maria. Saranno rappresentati gli amici di Dorothy (protagonista de Il Mago di Oz) e gli amici di Bernadette. La storia si svilupperà in parallelo.
Il treno è speciale, l’esperienza di viaggio è pensata per i bambini ma Lourdes come accoglierà i piccoli pellegrini?
A Lourdes è tutto pronto per accogliere i bambini. La sveglia è partita questa mattina in treno con sei personaggi, vestiti e truccati che hanno animato il viaggio. Una volta arrivati a Lourdes, i personaggi con cui i bambini hanno preso confidenza in treno, svilupperanno la loro storia.

Speranza è la parola chiave del pellegrinaggio dei piccoli?
Si, innanzitutto speranza nel farsi cullare e affidarsi alla nostra mamma celeste. Ed è per questo che cureremo con grande attenzione l’incontro dei bambini con la Vergine Maria nella Grotta di Lourdes. Speranza significa per noi anche la possibilità di dare al mondo un messaggio di pace e armonia.
Il pellegrinaggio dei piccoli nasce dalla collaborazione tra le case accoglienza UNITALSI e i più grandi ospedali pediatrici italiani…
Sono tante le strutture dei vari ospedali italiani che collaborano con UNITALSI, il Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova, il Giovanni XXIII di Bari e altri presidi su tutto il territorio nazionale. Le case accoglienza ospitano i bambini in difficoltà e le loro famiglie che si appoggiano per le cure in queste strutture.
Che sapore ha il pellegrinaggio dei bambini?
È movimentato, rumoroso, colorato e gioioso. I bambini sono felici di stare insieme, riescono a fare comunione e comunità, divertendosi su un mezzo di trasporto piccolo e raccolto, adatto a favorire la relazione tra loro e i rapporti umani. Noi volontari ci sentiamo sempre più coinvolti in un viaggio dove siamo parte di ogni momento e ci sentiamo sempre più motivati dall’entusiasmo di bambini meravigliosi.
