Non c’è rigo che io abbia pubblicato che non sia stato letto da lei. Lo scrittore è Andrea Camilleri, lei è Rosetta Dello Siesto. Sposati dal 1957, hanno avuto tre figlie. Andrea è morto nel 2019 e Rosetta lo ha raggiunto in questi giorni, proprio quando iniziano le celebrazioni per il centenario dalla nascita dello scrittore, nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, nella Sicilia tanto amata e narrata. Lo scorso 3 marzo la moglie Rosetta aveva partecipato con emozione alla conferenza stampa di presentazione del Comitato nazionale per il Centenario di Camilleri.
La sede Rai di Via Asiago, dove Camilleri ha lavorato, ha ospitato la presentazione di un ricco programma celebrativoche si articolerà nel biennio 2025-2026 per diffondere la conoscenza della sua esperienza intellettuale e artistica. Un lascito culturale fatto di libri, testi teatrali, copioni, soggetti radiofonici e televisivi, racconti, poesie, manoscritti e corrispondenza conservati nel Fondo Andrea Camilleri. Ed è dal suo Archivio e dalla Biblioteca, entrambi dichiarati di interesse storico, custoditi in Prati, il quartiere romano dove lo scrittore ha vissuto, che Camilleri continuerà a parlare.
Gli studiosi che si avvicineranno alla documentazione cartacea raccolta dallo scrittore in duecento faldoni conservati nel garage di casa prima della costituzione del Fondo Andrea Camilleri, avranno materiale per raccontarlo e raccontare. Un biennio di eventi, tanti e vari, renderanno omaggio ad Andrea Camilleri che sarà ricordato nella molteplicità delle sue attività di autore teatrale e radiofonico, regista e scrittore. Il 19 maggio 2025 al Teatro Argentina di Roma, saranno ripercorsi i primi anni romani del giovane Camilleri, la sua formazione teatrale come allievo all’Accademia d’Arte Drammatica e la successiva docenza al Centro Sperimentale di Cinematografia.
I talenti da lui formati come docente, leggeranno lettere e testi dello scrittore. Dall’archivio allo scrittore, dallo scrittore all’archivio: tra le carte di Andrea Camilleri è un seminario di studi che si svolgerà il 26 e 27 maggio 2025 all’Università Roma Tre. Premi letterari, readings, convegni internazionali, tavole rotonde, spettacoli e manifestazioni contribuiranno a diffondere l’universo Camilleri, autore letto in tutto il mondo e tradotto in quaranta lingue.
Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero ha incontrato Maria Pia Ammirati, Antonio Sellerio, Felice Laudadio e Massimiliano Smeriglio.
Antonio Sellerio
Editore
Quando comincia quella che poi si rivelerà una lunga relazione tra Camilleri e Sellerio?
La strage dimenticata è stata la prima opera che Andrea Camilleri fece arrivare a Sellerio attraverso Leonardo Sciascia. Era il 1984. Camilleri aveva trovato alcuni documenti su una strage avvenuta a Porto Empedocle nell’Ottocento, di cui si era parlato pochissimo. Portò i documenti a Leonardo Sciascia e gli chiese di scrivere un libro. Fu invece Sciascia che lo convinse a scrivere un’opera, promettendogli che l’avrebbe portato a Elvira Sellerio. Da allora nacque una relazione di profonda amicizia prima di tutto tra Andrea Camilleri e mia madre e poi tra lui e la casa editrice Sellerio.
Come si può definire la lingua di Camilleri?
È una lingua sua che utilizzava a modo suo. Aveva adottato un sistema di scrittura che aveva un impianto profondo di siciliano, ma non rispettava le regole e l’ortografia del siciliano. È una lingua che aveva inventato considerandola il modo migliore per dire le cose che voleva dire. Certamente è una lingua intensa e fantasiosa che non è coerente neanche con se stessa. Camilleri era nato poeta e quello che a lui interessava era la musicalità della frase e della pagina. La stessa parola si può trovare nei suoi libri scritta in modi diversi, non per distrazione ma perché ogni volta lui la scriveva per come gli serviva in quella determinata frase.

La parola secondo Camilleri?
La parola di Camilleri aveva una forza eccezionale. Il suo talento naturale e la sua esperienza teatrale lo hanno reso non solo un grandissimo scrittore, ma anche un parlatore straordinario,sia in privato che in pubblico. Era il parlatore più straordinario che io abbia mai incontrato.
72 titoli Sellerio, più 16 da ripubblicare. Camilleri traccia la letteratura contemporanea…
Aveva facilità e felicità nello scrivere, una capacità unica. Ha scritto la maggior parte dei suoi libri a partire dai 70 anni. Lascia un patrimonio meraviglioso alla sua famiglia, a noi editori e a tutti i lettori.
Maria Pia Ammirati
Direttrice Rai Fiction
Cosa rappresenta Andrea Camilleri per la serialità RAI?
Andrea Camilleri è un punto fermo per la serialità e la fiction RAI ma rappresenta anche un punto di innovazione e differenza tra la vecchia serialità e la novità di un personaggio a tutto tondo come è il Commissario Montalbano.
Come ha caratterizzato la nuova serialità?
Con una nuova drammaturgia, un personaggio nuovo, un linguaggio nuovo e scenografie nuove, tutto giocato con un minimalismo su un barocco siciliano dove Salvo Montalbano è rappresentato per sottrazione. Camilleri rappresenta per la RAI il successo più grande e più duraturo, il programma più importante della televisione italiana, con un successo che si è confermato nel tempo e mai scalfito.
Come ricordare l’intellettuale Andrea Camilleri, entrato in RAI nel 1954 nel gruppo degli intellettuali che hanno reso grande la RAI?
Camilleri non è solo l’autore di Montalbano. È un intellettuale vero che entra nella RAI pionieristica degli Anni Cinquanta, insieme a grandi intellettuali come Eco, Colombo e Vattimo con cui dette lustro alla RAI che stava nascendo. Camilleri resta a lavorare in RAI, a differenza degli altri autori che escono per prendere altre strade nelle accademie e nei giornali. Partecipa alla grande stagione degli sceneggiati tv, con grandissimi titoli e rimane a lavorare in RAI fino agli anni Ottanta, quando esordisce con la narrativa.
Che scrittore è stato?
Uno scrittore a tutto tondo che ha scritto commedie, racconti, poesie. L’esordio tardivo di cui spesso si parla, non corrisponde esattamente alla realtà perché Camilleri ha sempre scritto, fin da giovane. Scriveva per le riviste ed era un ottimo poeta. Esordisce a settant’anni ma è uno scrittore che nasce da lontano.
Felice Laudadio
Presidente Comitato Nazionale Centenario Andrea Camilleri
Quanto è stato sfidante organizzare un programma celebrativo per un nome che comprende in sé tanti significati?
Camilleri è una specie di diamante in cui ogni sfaccettatura è un brillante che rivela aspetti sempre nuovi. È stato un lavoro enorme mettere insieme un programma con tutto quello espresso dalla sua personalità, tanto molteplice e complessa per interessi. Se avessimo avuto più mezzi, avremmo sicuramente aggiunto tante iniziative.

La mancanza di fondi adeguati si deve al fatto che vi siete mossi tardi o non c’è stata sensibilità?
Abbiamo rifiutato ipotesi e proposte di carattere commerciale. Sfruttare il nome e l’immagine di Camilleri ci è sembrato non adeguato all’uomo. La realizzazione è sostenuta da quelli che sono i protagonisti del programma. La RAI è main media partner, il Ministero della Cultura lo sostiene, la SIAE è main sponsor, la Regione Sicilia offre una significativa collaborazione.
Due anni di eventi nazionali e internazionali, un focus celebrativo e divulgativo. Ci sarà un effetto Centenario Camilleri e cosa produrrà?
Convegni, eventi, edizioni e manifestazioni. Si svolgeranno tante iniziative e ciascun evento porterà con sé focalizzazioni locali e nazionali. Segnalo il convegno internazionale intitolato Andrea Camilleri narratore, organizzato in collaborazione con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani che si svolgerà a Roma l’8 e il 9 ottobre 2025. Ciò significa vendere libri e farlo leggere sempre di più. L’effetto Centenario Camilleri sarà una diffusione ulteriore della lettura delle opere di Camilleri che ha già venduto 26 milioni di libri nel mondo.
Il Centenario Camilleri ha un logo bellissimo…
È stato disegnato dal Maestro Lorenzo Mattotti per l’editore Sellerio che lo ha messo a disposizione del Centenario di Camilleri.
Massimiliano Smeriglio
Assessore alla Cultura di Roma Capitale
L’omaggio di Roma ad Andrea Camilleri cosa prevederà?
Il Centenario Camilleri è un anniversario importante e Roma ci sarà. È la città d’adozione di questo grandissimo scrittore, un personaggio straordinario della nostra contemporaneità che ha cercato di mettere insieme l’alto e il basso ed è stato un intellettuale che ha dato molto all’impegno civile e a un impegno politico esplicito. Roma lo celebrerà con una serie di iniziative. Il 13 luglio al Palatino sarà dedicata una giornata ad Andrea Camilleri nell’ambito del Festival Internazionale delle Letterature. Ci saranno artisti, autori e attori che accompagneranno le letture. A settembre è prevista una serata all’Auditorium Parco della Musica.
Leggere Camilleri nelle Biblioteche di Roma…
Dall’estate fino a ottobre sono previste letture nel circuito delle Biblioteche di Roma. Porteremo Camilleri in giro per la città, perché l’istituzione delle Biblioteche è diffusa e presente in ogni quartiere.
