“Venite a Roma, vi aspettiamo!”. Virginia Raggi, Sindaca di Roma, rivolge un invito caloroso a visitare una città in continua trasformazione, capace di proporre una immagine di sè che si rinnova continuamente e che può essere raccontata, nella sua dimensione contemporanea, attraverso innumerevoli iniziative culturali, pensate per favorire l’accesso libero alla cultura di tutti i cittadini che contribuiscono, a loro volta, a creare cultura, nella libertà di ogni espressione artistica.
E tutta Roma ha partecipato venerdì 21 giugno alla Festa della Musica, che coinvolge attivamente quanti scelgono come forma di espressione e comunicazione questo linguaggio universale, l’unica lingua che non ha frontiere né barriere, che unisce, connette, crea ponti culturali e umani costituendo una risorsa fondamentale in un’epoca che sa essere, a volte, divisiva. Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, si è festeggiato in Italia, in Europa, ma anche in alcune città americane, in Australia, Africa, Cina. La Festa della Musica, giunta alla sua 34esima edizione, piace molto a Roma e ai romani, affascina i turisti che si lasciano coinvolgere dall’entusiasmo dei partecipanti, artisti, studenti, gruppi musicali, cori, solisti, professionisti e amatori. La partecipazione spontanea dei cittadini e di quanti abitano la città, incontra la predisposizione attenta degli scenari che Roma mette a disposizione, dal centro alle periferie, per chiunque abbia il piacere e le abilità di esprimersi con la musica, in ogni genere musicale, con qualsiasi strumento. L’edizione 2019, la terza organizzata dalla amministrazione Raggi, è stata una delle più partecipate a livello internazionale, con oltre 4.300 musicisti coinvolti che hanno animato 450 eventi organizzati in tutta la città, dal centro alle periferie. La musica vissuta fuori dal palco, nelle piazze, nei mercati rionali, nei centri commerciali, nelle università, nelle biblioteche civiche, nelle chiese, nelle stazioni ferroviarie e metropolitane, nelle carceri, nelle Asl, negli ospedali, nei musei civici di Roma Capitale, nei parchi e nelle ville, a Piazza del Campidoglio, dove è stato presentato un estratto di Notre Dame in LIS, il primo musical interamente tradotto nella lingua dei segni, ma anche nei teatri, negli auditorium, in sinergia con le istituzioni cittadine. Tutte le epoche musicali sono state rappresentate e, grazie alla collaborazione di alcune ambasciate, molte tradizioni musicali straniere hanno trovato apprezzati percorsi di esibizione. Uno spazio importante ha avuto il repertorio dedicato alla canzone romana dai primi del Novecento ai giorni nostri.
“ Note per tutti, per chi suona e per chi ascolta, per chi conosce la musica a livello amatoriale o professionale e per chi ne ha curiosità, per chi si accosta ad essa e aspetta di essere incoraggiato, per chi vuole sentire un linguaggio che parla direttamente ai cuori”
La Sindaca Virginia Raggi traccia il bilancio della Festa della Musica con toni soddisfatti per il successo, non solo numerico, di una manifestazione concepita e pensata come un grande progetto inclusivo di una città capitale che ha un ruolo importante nella realtà culturale italiana e internazionale.
Sindaca, quanto è importante la musica e soprattutto questa Festa della Musica, nel racconto di Roma e della sua dimensione contemporanea, all’estero?
La musica, come la stiamo interpretando nella Festa per la Musica, è veramente di tutti, fatta da tutti per tutti. L’edizione 2019 è stata ancora più partecipata rispetto alle due precedenti da noi curate. Tutta la città ne è stata coinvolta, tutti i municipi ne sono stati interessati. Tanti luoghi, pubblici e non, hanno suonato insieme permettendo a tutti di essere sulla stessa lunghezza d’onda, favorendo un rapporto diretto tra musicisti e cittadini che ha creato equilibrio, armonia. Abbiamo lanciato una Call, Facci sentire chi sei, alla quale la città ha risposto benissimo, apprezzando il modo diverso di vivere la città. Il messaggio, partito dalla pluralità e diversità dei generi musicali suonati e interpretati da chiunque, nell’intero percorso cittadino, è arrivato capillarmente in tutti i quartieri. Abbiamo vinto la sfida ma soprattutto individuato una bella strada per aprire la città a tutte le persone che la abitano.
La Festa della Musica quale Roma racconta in America?
Racconta una città multiculturale, in evoluzione, inclusiva, dove tutti hanno il diritto di esprimersi liberamente nel rispetto di Roma e dove le persone hanno voglia di ascoltare, vedere e provare a fondersi con altre culture. Questo appuntamento, atteso da molti, comincia quasi a vivere di vita propria, nel senso che siamo sollecitati da più parti a riproporlo con le stesse modalità, non solo in occasione della Festa della Musica, ma anche in altri momenti dell’anno. Sono fiammelle che si accendono, alimentate dalla curiosità e dall’interesse per questa straordinaria forma di linguaggio senza parole, ma con molte emozioni, che la musica regala.
La Sindaca di Roma quale invito sente di rivolgere, attraverso America Oggi e ICN Radio, alla grande comunità italoamericana che segue con interesse il racconto di Roma, non solo in considerazione del suo patrimonio storico e artistico, ma anche per le novità che la città oggi propone?
Invito la comunità italoamericana a visitare Roma non solo in occasioni speciali come può essere la Festa della Musica, perché la nostra città riserva sempre belle sorprese e novità importanti. Sono felice di comunicarvi che proprio in questi giorni, abbiamo unificato la visita ai Fori, Foro Romano e Fori Imperiali, che dal 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo protettori di Roma, potranno essere visitati con un unico biglietto, in un unico percorso di visita che durerà circa due ore. I cittadini e i turisti potranno così vivere un’esperienza nuova, attraverso tremila anni di storia. Un motivo in più per venire a Roma, visitarla e viverla. Noi vi aspettiamo