YOSHITAKA AMANO è un celebre artista giapponese, noto in tutto il mondo per essere autore di videogiochi, manga, anime, editoria, fumetto e teatro. AMANO ha uno stile unico che spazia in tutte le arti e attinge a immaginari diversi, è un creatore di mitologie contemporanee e un elargitore di immagini e sogni. L’artista per la prima volta espone a Roma, città che ama da sempre e da cui trae ispirazione. Il Museo di Roma a Piazza Navona apre le porte alla mostra Amano Corpus Animae, un viaggio nella poliedrica produzione artistica del Maestro che espone opere iconiche ma anche opere inedite, nelle cinque sezioni del percorso espositivo.
I visitatori, che nelle aspettative di AMANO dovrebbero tornare a sentirsi bambini, troveranno disegni e oggetti di animazione diventati di culto per gli amanti del genere. Sono esposti il Pinocchio della serie giapponese dei primi anni ’70, liberamente ispirata alle Avventure di Pinocchio, con il burattino immaginato e disegnato da AMANO. Ci sono le variant cover di Batman e Superman, i disegni originali di Final Fantasy e anche opere inedite realizzate nel 2024, su committenza di Lucca Comics per il Centenario Pucciniano. È una mostra ricca, colorata e pop che celebra 50 anni di attività di un artista contemporaneo conosciuto a livello planetario. AMANO al Museo di Roma è un evento culturale importante che permette di entrare in un mondo e in un immaginario, rappresentato con un talento straordinario.
Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero incontra Fabio Viola, curatore della mostra e Massimo Osanna, direttore generale dei Musei Statali.
Fabio Viola
Molti di noi sono cresciuti con AMANO ma non lo sapevano. Perché?
È proprio così e questo si deve al fatto che prima in Italia non c’era la cultura degli autori di cartoni animati. Noi crescevamo senza sapere quali fossero i nomi dei grandi autori giapponesi anche perché spesso non c’erano i credits. AMANO in Giappone era famosissimo, nel resto del mondo no ma la nostra generazione è cresciuta con il Pinocchio disegnato e immaginato da AMANO, l’Ape Magà, Mago Pancione. In Italia una prima generazione è cresciuta con i cartoni animati di AMANO e con alcuni dei suoi libri illustrati più famosi, The Sandman: Il cacciatore di sogni, Amon Saga, Vampire Hunter D.
E dopo cartoni animati e i libri illustrati cosa è arrivato?
È arrivata una seconda generazione cresciuta con i suoi videogiochi, Final Fantasy e lì è cominciato anche il successo. Quando la generazione nata negli Anni ’70 e ’80 è cresciuta, ha cominciato a comprendere pienamente il Maestro AMANO. L’arte Yoshitakana è cominciata a diventare trasversale e ha iniziato ad arrivare nei musei.
Oggi cosa rappresenta YOSHITAKA AMANO?
AMANO è oggi per tutti noi il grande Maestro ponte tra Occidente e Oriente.

Al Museo di Roma approda un artista ma anche un linguaggio particolare…
A Palazzo Braschi approda un artista che ha saputo declinare le sue tavole attraverso tantissimi linguaggi. AMANO non si è fatto intrappolare in nessun linguaggio specifico. Le sue opere arrivano nei musei per avvicinare nuovi pubblici. Il fatto che un artista vivente esponga al Museo di Roma è atipico ma straordinario.
Qual è il pubblico di AMANO?
È ampio e vario,ci sono i ragazzini cresciuti con i suoi videogiochi e adulti che hanno incrociato AMANO negli Anni ’70 con i suoi cartoni animati. È un bellissimo cortocircuito tra luoghi depositari della grande cultura e nuovi maestri che stanno lavorando nell’intersezione tra i linguaggi e le tecniche.
Come è stata costruita la linea narrativa di una mostra che ripercorre 50 anni di una complessa creatività?
È stato un lavoro lungo, fatto di incontri e sopralluoghi in Giappone, alla ricerca di un filo unico che legasse le migliaia di opere che AMANO ha realizzato nella sua carriera. A Roma espone opere che non sono state mai presentate in Europa. Il percorso espositivo è atipico, inizia come cronologico ma poi diventa tematico.
Costruito su quali i temi?
È un percorso tematico basato sulle sue figure femminili, sui suoi lavori in Occidente, sui suoi lavori free spirit senza una committenza specifica. È un percorso variegato, con un ritmo serrato e con un design allestitivo del Museo di Roma e dell’architetta Roberta De Marco che dà una gioia nella progressione di vista.
Cosa non si sa di AMANO?
Forse non si sa che l’artista detiene ancora il 99% delle sue opere, non avendole mai vendute. Mi fa piacere ricordare come AMANO lavori su qualsiasi tipo di formato, può lavorare sulla ceramica, sul legno, sulla carta, su tela, sull’ottone e con qualsiasi tecnica possibile. AMANO oggi ha 73 anni e continua a imparare e sperimentare con lo stesso entusiasmo degli inizi.
Massimo Osanna
Amano Corpus Animae ha il patrocinio importante del Ministero della Cultura…
È un patrocinio importante anche in vista del Museo del Fumetto a Lucca che si farà. E vedrà la partecipazione anche di tutti gli interlocutori di questa manifestazione. Il Ministero della Cultura c’è in questa occasione e continueremo a lavorare su questa linea.
I musei sono sempre più laboratori culturali?
I musei non sono più solo luoghi di conservazione e di memoria, ma sono luoghi del contemporaneo. Sono luoghi dove ci si incontra, ci si confronta, dove si torna perché i musei offrono tante manifestazioni e tante forme d’arte anche contaminate.
La mostra di YOSHITAKA AMANO favorisce il dialogo tra le generazioni, soprattutto con i giovani che devono essere incoraggiati a visitare i musei?
Il Ministero della Cultura sta lavorando molto per avvicinare i giovani ai musei, giovani che spesso sono quelli meno presenti. Grazie a una serie di iniziative. E al cambiamento di linguaggi su cui stiamo lavorando, utilizzando sempre più il digitale, i giovani nei nostri musei sono e saranno sempre più numerosi.
La mostra Amano Corpus Animae, visitabile fino al 12 ottobre 2025, è ideata e sviluppata da Lucca Comics & Games, curata da Fabio Viola, promossa da Roma Capitale con Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina e il supporto organizzativo di Zetema Progetto Cultura.
