A quarantacinque anni dalla nascita della rivista Frigidaire, il Museo di Roma in Trastevere dedica una mostra allapiù rivoluzionaria rivista d’arte del mondo. Dopo aver raccontato come e per merito di chi nel 1980 a Roma, in via della Penitenza 14, nasce una rivista che accoglie segni e disegni, fa editoriali con i fumetti e diffonde news con le didascalie, Osservatorio Roma il Giornale degli Italiani all’estero entra nella Repubblica di Frigolandia con alcuni dei protagonisti. Vincenzo Sparagna è il direttore che portò in edicola il primo numero di Frigidaire nel novembre 1980. Oggi abita a Frigolandia, la terra di Frigidaire, dove si trova la redazione della rivista e il Museo dell’Arte Maivista. E’ il fondatore della rivista, l’inventore di un genere, il precursore di un mood, è l’espressione di un sguardo nuovo e cosmopolita che rende la storia sempre contemporanea a se stessa.
Vincenzo Sparagna
Frigidaire è una enciclopedia illumista dell’epoca contemporanea…E’ una definizione impegnativa?
Gli enciclopedisti cosa fecero a un certo punto, rispetto alla decrepita cultura dell’ancien régime? Cominciarono a studiare il mondo, rileggendolo con stupore. Riscoprirono lo stupore nell’osservazione delle cose e lo riportarono nel loro racconto. Frigidaire ha cominciato a ri-raccontare il mondo, non partendo da basi ideologiche preconcette.
Frigidaire e i giovani…
I giovani sono stati la forza dominante sia delle redazioni che dei lettori. Frigidaire ha sempre avuto una media del 70% dei lettori con età inferiore ai trent’anni. E’ un dato che non ci ha mai sorpreso, lo abbiamo sempre considerato naturale perché i giovani conservano le loro ambizioni e i loro ideali. I giovani sanno che hanno davanti il futuro. Le generazioni più anziane spesso si rassegnano a contemplare il passato. Purtroppo sono rare le persone capaci di conservare la spinta verso il futuro.
Qual è la filosofia della mostra allestita al Museo di Roma?
La filosofia è far riscoprire la pluralità dei linguaggi che Frigidaire ha usato, nel suo svolgersi da una generazione all’altra. La mostra racconta la nascita della rivista nel 1980, fino all’ultima sezione dove ci sono giovani bravissimi che fanno da specchio ai bravissimi che hanno avviato la storia di una rivista che ha fatto storia.

Lei che Frigidaire l’ha inventata, definisce la rivista come un grande romanzo che ha compiuto una rivoluzione estetica. Perché?
Frigidaire ha rotto lo schema delle avanguardie novecentesche in cui si andava sempre avanti con il nuovo che sostituiva il vecchio, come le news di oggi sostituiscono le news di ieri. Frigidaire ha nuovamente guardato tutte le vicende artistiche nella loro dimensione formale e nelle loro grandi innovazioni, scorporandole dalle ideologie che le avevano motivate. È questo l’elemento veramente interessante sul piano estetico. Il grande merito di Frigidaire è anche quello di aver accolto segni diversi perché non è una setta che disegna tutto geometrico o tutto movimento. Frigidaire può disegnare come Leonardo o come Balla e la cosa va bene uguale, se naturalmente presenta elementi mai visti.
Altrimenti il vostro movimento artistico non si chiamerebbe Maivismo…
Ah, Ah (Sparagna ride)Noi siamo contro il Giavismo e proponiamo l’arte ma soprattutto la Cultura Maivista.
Il Maivismo cos’è esattamente?
Il Maivismo è la scoperta che la vera arte è sempre maivista, ha sempre da suggerirti qualcosa. Una maschera africana o una scultura greca del IV secolo A. C. ci dà un’emozione per ragioni che riguardano l’inconoscibile. L’arte riguarda sempre Dio e io penso che tutte la arti sono in fondo arti sacre.
Il Maivismo è eterno?
Si, il Maivismo è eterno.
Leonardo Agostini
Autore della Tesi Frigidaire e il tramonto della modernità, discussa all’Università Cà Foscari di Venezia
Quali sono le ragioni che rendono Frigidaire una rivista d’arte?
Il progetto di Frigidaire nasce con il tentativo di raccogliere tutta l’umanità e la realtà contemporanea, in un unico contenitore. Arte, cultura, costume raccontati attraverso il fumetto e la letteratura sono gli elementi che danno a Frigidaire un ulteriore motivo di leggibilità. Frigidaire è vicina all’arte attraverso le grandi collaborazioni con Achille Bonito Oliva, Schifano e altri artisti.
Qual è il linguaggio visivo che caratterizza Frigidaire?
È un linguaggio che si differenzia molto dalle riviste degli Anni ’70 dove la grafica era assolutamente secondaria rispetto al contenuto. Frigidaire innova completamente la grafica e introduce la carta patinata. La rivista propone un fortissimo impatto visivo, colori accesi e comunica con uno stile diretto che a volte rasenta la blasfemia e la pornografia.
Maila Navarra
Disegnatrice e grafica di Frigidaire
Raccontiamo Frigolandia?
Frigolandia è la terra di Frigidaire. È la sede e la redazione delle riviste, è il Museo dell’Arte Maivista che raccoglie tutte le opere, è l’archivio storico delle riviste con tutte le pubblicazioni, le riviste e i poster, è anche un luogo di soggiorno. Se si va sul sito www.frigolandia.eu si può sottoscrivere il passaporto della Repubblica di Frigolandia che con sole 100 euro, consente di alloggiare per una settimana nelle stanze della repubblica.
Dove si trova la Repubblica di Frigolandia?
A Giano, in un bosco meraviglioso al centro dell’Umbria. È un luogo di ricreazione profonda perché Frigolandia emana un’energia particolare. Frigolandia è fatta di persone, è una compagnia che si rinnova sempre e crea alchimie diverse. Le persone hanno in comune l’apertura mentale, la curiosità verso gli altri e verso il mondo, ma sono accomunate soprattutto da una gran voglia di libertà.
Oggi cos’è Frigidaire?
Oggi è ancora la nave che viaggia per mari tempestosi, cercando rotte ma creandole nello stesso tempo. Il tempo è per noi un flusso, iniziato 45 anni fa che continua a raccogliere energie e intelligenze che si esprimono per condividere e donare riflessioni, pensieri, arte, bellezza.

La provocazione che spazio ha nella rivista?
La provocazione non segue altro canone che non quello di Frigidaire. Serve a far riflettere su problematiche, temi e trasformazioni che rendono necessaria e urgente la discussione.
Oggi chi e come legge Frigidaire?
Frigidaire è sempre una rivista cartacea, purtroppo non più venduta in edicola per le ragioni di crisi che ci accomunano ad altre pubblicazioni. Frigidaire arriva ai lettori che sottoscrivono un abbonamento annuale ma si possono acquistare anche numeri singoli.
In occasione della mostra è stato realizzato un numero celebrativo?
È un’antologia speciale 1980-20025, con un sottotitolo speciale “Ogni ritorno è una nuova partenza”. Il volume è molto più di un catalogo, è il racconto per immagini, foto e copertine di 45 anni di storia.
Una storia raccontata per didascalie?
Si, didascalie che sottolineano e descrivono momenti significativi della storia sociale e politica italiana. Il libro celebrativo di Frigidaire ha una grafica ricercata, elegante ma esplosiva e descrittiva. Il volume è stato composto senza numeri a piè di pagina, perché ogni pagina ha la sua personalità ed è l’espressione di chi in quel momento l’ha composta. Vogliamo celebrare la mostra al Museo di Roma in Trastevere ma celebriamo anche la ricerca continua e l’inquietudine che spinge Frigidaire a promuovere riflessioni e confronti.
L’estate di Frigidaire è ricca di attività anche musicali…
Frigidaire può contare sul sostegno di tanti musicisti, alcuni hanno anche dedicato canzoni a Frigidaire. Il suo inno è stato composto da Giorgio Gaslini, uno dei più grandi direttori d’orchestra al mondo.
Quando si parla di Frigidaire come un collettivo, non si intende solo una redazione di giornalisti e fumettisti?
Assolutamente no. Ognuno di noi è artista a 360°, io stessa dipingo, disegno, lavoro la terracotta. Frigidaire è un collettivo e tanto di più.
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